La stazione spaziale cinese Tiangong-1 da 8,5 tonnellate, in caduta verso la Terra, sta viaggiando ad una velocità di 29.000 km/h. Tiangong-1 attualmente gira intorno alla Terra ogni 88 minuti circa ad un’altitudine media di 200 km circa. Quando raggiungerà i 70 km circa dalla superficie comincerà il suo infuocato rientro.
Sulla base di questi dati, l’Agenzia Spaziale Italiana ha stimato la data del rientro, soggetta a variazioni in funzione dell’evoluzione del flusso solare e delle tempeste geomagnetiche, all’1 aprile 2018 alle ore 3:00 UTC, con incertezza e intervalli di confidenza pari a: ± 23,62 ore con intervallo di confidenza 80%; ± 47,23 ore con intervallo di confidenza 95%. A causa dei molti fattori coinvolti, non sarà possibile stabilire con esattezza quando e dove Tiangong-1 cadrà, se non 30-40 minuti prima dell’impatto.
La temperatura e la densità delle diverse parti dell’atmosfera e l’attività del sole svolgeranno un ruolo nel processo di rientro. Ma la mancata conoscenza dei componenti di Tiangong-1 rende più difficoltosa la stima del pericolo che la stazione spaziale cinese potrebbe creare, secondo l’astronomo Alan Duffy della Swinburne University. Ecco le sue parole: “La riservatezza della Cina su questa missione spaziale di rilevanza nazionale ha portato la comunità internazionale a non sapere da cosa sia costituito il veicolo”.
Il serbatoio del carburante probabilmente è in titanio, che crea la possibilità che esso faccia ritorno sulla Terra. Ma considerata la velocità e altri fattori, i siti dell’impatto potrebbero essere in qualsiasi punto della grande fascia compresa tra le latitudini di 43° nord e sud, cioè un’area che va dal sud della Francia alla Tasmania, in Australia. L’astronomo Jonathan McDowell, dell’Harvard Univesity, ha spiegato che un errore di un’ora nelle previsioni del rientro della stazione spaziale corrisponde ad una differenza di quasi 30.000 km sul luogo dell’impatto.
Quando Tiangong-1 raggiungerà l’altitudine di 70 km, secondo Markus Dolensky, dell’International Centre for Radio Astronomy Research, gli osservatori sulla Terra potrebbero vedere “una serie di sfere di fuoco sfrecciare nel cielo”. Ma questo sarà possibile solo in condizioni di bel tempo. Il rientro sarà imperdibile e sarà visibile ad occhio nudo per le persone che vivono nelle aree di media latitudine sia nell’emisfero settentrionale che in quello meridionale. Italia compresa, soprattutto al Sud.