Da bambini impariamo a controllare la nostra vescica: il nostro cervello sa solo che quando arriva il momento, dobbiamo urinare, e per molte persone si tratta di circa 6/7 volte al giorno. Crescendo, impariamo a controllare anche quanto tempo riusciamo ad aspettare prima di andare in bagno. Ma a volte aspettiamo anche troppo. Trattenere la pipì non è necessariamente una cosa cattiva, ma non deve diventare un’abitudine. In questo caso, infatti, cominciano ad emergere dei problemi, alcuni più gravi di altri.
La vescia è capace di trattenere tranquillamente circa due tazze d’acqua (nei bambini anche meno). La vescica è un muscolo che, se stressato, può influenzare altre cose: per esempio, il pavimento pelvico. Si tratta di un muscolo che controlla il trattenimento dell’urina e il suo rilascio. Più si rimanda il momento di svuotare la vescica, più la vescica si allargherà. Il Dott. Chamandeep Bali della Toronto Naturopathic Health Clinic ha dichiarato che una volta che la vescica si allarga, il cervello perde la capacità di riconoscere quando è il momento di urinare e si corre il rischio di non riuscire ad arrivare in bagno in tempo, con l’esito imbarazzante che avrete già intuito.
Circa la metà delle donne ha avuto un’infezione delle vie urinarie almeno una volta nella vita. Queste infezioni si verificano poiché i batteri si fanno strada nelle vie urinarie, causando sintomi come bruciore, dolore pelvico e il bisogno di urinare frequentemente, tra le altre cose. Ma queste infezioni, in realtà, non sono una conseguenza diretta del trattenere la pipì. Se non si svuota la vescica a sufficienza, il corpo diventa il terreno fertile per i batteri che poi causano le infezioni. Ma i batteri possono creare anche altri problemi se si annidano nelle vie urinarie. Tra gli effetti negativi principali troviamo ulteriori infezioni, febbre, dolore, crampi: è un effetto domino.
La cattiva abitudine di trattenere la pipì può danneggiare anche altri organi. La vescica è collegata all’apparato urinario, che include i reni. I reni creano l’urina dall’acqua in eccesso nel flusso sanguigno e filtrando gli scarti. La Kidney and Urology Foundation dice che se l’urina ritorna indietro nelle tube che connettono la vescica ai reni, può provocare infezioni e danneggiare i reni. L’urologo Alex Shteynshlyuger ha spiegato che nei casi a lungo termine in cui si trattiene la pipì, il tessuto elastico può essere danneggiato e alla fine sostituito da tessuto cicatriziale, che può, quindi, provocare danni ai reni in futuro.
Questa cattiva abitudine, oltre a provocare disagio, fa sì che i muscoli che svolgono tutto il lavoro finiscano per essere tesi. Molte persone che accusano dolore al basso ventre, pensano a qualcosa di molto grave, mentre il più delle volte si scopre che dipende dalle abitudini urinarie, che possono provocare un dolore che dura per un po’.
L’alcol, il caffè e le bevande contenenti caffeina sono diuretici, quindi aumentano la produzione di urina: è un’informazione che potrebbe tornare utile se bisogna fare un viaggio o si ha un impegno e l’uso del bagno è limitato.
In conclusione, se il trattenere la pipì diventa un’abitudine, si vedranno maggiori problemi. È importante andare in bagno non solo per l’idea dell’imbarazzo di un possibile incidente, ma perché si è consapevoli che alcune delle conseguenze sulla salute possono essere molto gravi.