La Nasa ha affidato uno studio ai botanici dell’Ohio Weslyan University per monitorare la percezione delle piante alla gravità sulla Stazione Spaziale Internazionale.
Gravity Perception Systems – spiega Global Science – è lo studio che misura la sensibilità generale di piante della senape in un ambiente di gravità simulata. Appartenente alla famiglia delle Brassicacee, la Arabidopsis thaliana Wild Type contiene amido mentre la sua variante generica ne è priva.
Entrambi i ceppi vengono sottoposti a quantità incrementali di gravità che vanno da 0,004 G – fino a un massimo di 1 G, che è il valore costante della forza di gravità sulla Terra. Grazie al sistema europeo di coltivazione modulare (EMCS) che simula la gravità, gli scienziati sono in grado di osservare più approfonditamente i comportamenti delle piante. Lo studio ha rilevato che le piante senza amido subiscono meno. Chris Wolverton responsabile dell’esperimento, osserva che la gravità influenza l’efficienza della pianta stessa, quanto sia sensibile alle condizioni di siccità, alle inondazioni, ai fertilizzanti. Comprendere l’influenza della gravità potrebbe condurci ad ottenere miglioramenti genetici delle piante, così da renderle in grado di crescere in ambienti estremi.
Attualmente impegnato nel post flight tour, Nespoli durante i sei mesi sulla ISS ha curato l’esperimento MULTI-TROP dell’Università Federico II di Napoli per verificare il ruolo dell’acqua e degli elementi nutritivi sull’orientamento della crescita delle radici in condizioni di microgravità.