Viaggi “d’istruzione”, i racconti shock dei liceali: “La droga l’abbiamo portata dall’Italia, in Germania l’abbiamo comprata vicino al campo di concentramento”

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Viaggi d’istruzione: ecco alcuni racconti shock raccolti da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, conduttori del format ECG, in onda su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano.

A parlare sono alcuni liceali romani, tra i 17 e i 19 anni: “Io ho 19 anni, l’ultimo campo scuola l’abbiamo fatto a Monaco. Abbiamo fatto uso di droghe, molte persone si drogavano, io personalmente ho fatto uso in quei giorni di cannabis e ketamina. Volevamo prendere funghetti, ma non siamo riusciti a trovarli. La ketamina l’abbiamo portata dall’Italia, i controlli non sono stati un cazzo. Ce la siamo messa tra le chiappe e l’abbiamo portata in aereo tranquillamente. I professori della droga non sapevano niente, ma due sere alcuni di loro sono venuti ad ubriacarsi con noi al pub ed è stato molto divertente. In metro ci siamo messi a cantare gli stornelli romani, la gente ci guardava strana. Gli stiamo sulle scatole ai tedeschi, noi italiani gli facciamo proprio schifo. Quando andavamo in giro strillavamo di notte, ci facevamo fionde di cocaina e ketamina, oppure facevamo canne spolverano un po’ di cocaina sulla cannabis“.

Un altro, della stessa classe, racconta ancora: “Siamo tornati da poco da Monaco. Il clima nel viaggio d’istruzione è di festa. Noi ragazzi la vediamo come una vacanza, partiamo con la voglia di spaccarci in un Paese che non è il nostro. C’è l’adrenalina, la voglia di non farsi bere dalle guardie, di non essere sorpresi, di non farsi arrestare o multare. Abbiamo fatto molto uso di sostanze stupefacenti. Nella mia classe va molto di moda la cannabis e la ketamina. Sappiamo che può far male, ma quando ti dai una fracca e ti sale la pezza non ci stai tanto a pensare. Ci piace. Poi dipende quanta ne usi e come la usi. Poi ci siamo alcolizzati, abbiamo usato altre sostanze, come la cocaina. In Germania è stato facile reperire dell’erba. Noi l’abbiamo comprata vicino al campo di concentramento nei pressi di Monaco. L’abbiamo comprata da due ragazzi di colore. Era ottima. Monaco durante la settimana era un po’ un mortorio, ci siamo ubriacati tutte le sere ai pub“.

Un altro ragazzo, di 17 anni, racconta il suo viaggio d’istruzione a Capri: “Come tutti i campo scuola, durante il giorno andavamo a fare le solite gite noiose ai musei, mentre la sera andavamo nei locali a fare un po’ di casino. Bevevamo, fumavamo, ci siamo spaccati a merda. C’era anche molta droga, ci siamo portati in giro troppa roba. Eravamo la droga si può dire. I professori? Alcuni erano severi, altri ci offrivamo da bere la sera. Abbiamo anche fatto provare la cannabis a un professore, è stato molto divertente, ci siamo messi tutti a ridere. Poi nella stessa notte al più bravo della classe abbiamo disegnato in faccia svastiche e piselli. Lo abbiamo fotografato, lui se ne è accorto soltanto quando è uscito dalla stanza e l’ha visto anche il professore“.

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