Ecco utili consigli per chi soffre di cattiva digestione, pancia gonfia e meteorismo

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Un disturbo molto sentito e diffuso è rappresentato dalla cattiva digestione chiamata tecnicamente dispepsia, molte volte accompagnata da bruciore di stomaco, eruttazioni, rigurgito acido, stipsi, sonnolenza, nausea e rallentamento delle funzionalità gastriche e pancreatiche. Le cause di tali disturbi possono essere di varia natura: infatti, un’alimentazione scorretta, eccessiva e non equilibrata, infezioni causate da Helicobacter pilory, lo stress e l’abuso di farmaci possono determinare il peggioramento della dispepsia. Per chi soffre di questi disturbi, un consiglio valido sarebbe quello di mangiare  frutta fresca soltanto quando è a stomaco vuoto, il che vuol dire almeno tre ore dopo il pasto o una ventina di minuti prima del pasto.

La frutta ingerita dopo i pasti staziona e fermenta nello stomaco (soprattutto quando è matura), a causa del calore e della presenza di acqua e acidi. Questo fenomeno causa il senso di gonfiore e di pesantezza, mentre l’assunzione a stomaco vuoto, favorisce il massimo assorbimento delle vitamine contenute in ogni frutto. Per chi non volesse rinunciare alla frutta dopo il pasto principale, può consumarla a patto che sia frutta cucinata, ossia che venga sottoposta a cottura in modo da disattivare gli enzimi responsabili della fermentazione. A differenza di altri frutti, le fragole e i lamponi, i mirtilli e i ribes rossi, sono frutti che possedendo un modestissimo contenuto di zuccheri, fermentano a fatica e possono esser consumati a fine pasto. In caso di pasti molto proteici, l’ananas e la papaya, contenenti enzimi, aiutano a metabolizzare le proteine assorbite.

 

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