Gli astronomi hanno annunciato una delle più grandi mappe 3D dell’universo nascente in una presentazione all’European Week of Astronomy and Space Science. Un team guidato da David Sobral della Lancaster University ha realizzato la mappa utilizzando il telescopio Subaru nelle Hawaii e il telescopio Isaac Newton nelle Canarie.
La luce proveniente dalle galassie più distanti impiega miliardi di anni per raggiungerci. Questo significa che i telescopi agiscono come macchine del tempo, permettendo agli astronomi di vedere le galassie nel passato lontano. Questa luce viene anche allungata dall’espansione dell’universo, che aumenta la sua lunghezza d’onda per renderla più rossa. Il cosiddetto redshift (spostamento verso il rosso) è collegato alla distanza della galassia. Misurando il redshift, gli astronomi possono, quindi, dedurre la distanza di una galassia, quanto tempo ha impiegato la sua luce per raggiungerci e quindi il momento nel passato in cui la si osserva.
Guardando indietro nel tempo verso 16 differenti epoche tra 11 e 13 miliardi di anni fa, i ricercatori hanno scoperto circa 4.000 galassie primordiali, molte delle quali si saranno evolute in galassie simili alla Via Lattea. Sobral ha spiegato: “Queste galassie primordiali sembrano aver vissuto molte più “esplosioni” quando hanno formato le stelle, invece di formarle ad un ritmo relativamente stabile come la nostra galassia. Inoltre, sembrano avere una popolazione di stelle giovani che è più calda, più blu e più povera di metalli rispetto a quelle che vediamo oggi”.
Sobral e il suo team hanno scoperto galassie che esistevano quando l’universo aveva solo il 20-7% della sua attuale età e quindi forniscono informazioni importantissime sulle fasi primordiali della formazione galattica.
I ricercatori hanno anche scoperto che queste galassie primordiali sono incredibilmente compatte. Ana Paulino-Afonso, dottoranda presso la Lancaster University, ha commentato: “La maggior parte delle lontane galassie che abbiamo scoperto ha un’ampiezza di soli 3.000 anni luce circa, mentre la Via Lattea è circa 30 volte più grande. La loro compattezza probabilmente spiega molte delle proprietà fisiche che sono comuni nell’universo primordiale. Alcune di queste galassie dovrebbero essersi evolute per diventare come la nostra, quindi stiamo vedendo come potrebbe essere stata la nostra galassia 11-13 miliardi di anni fa”.