John Harrison: 5 curiosità sul famoso orologiaio inglese che rivoluzionò la navigazione

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L’inventore e orologiaio inglese John Harrison è celebrato oggi con un Doodle personalizzato di Google, nel 325° anniversario della sua nascita. Ecco 5 cose che non sai su Harrison.

1. La sua passione per gli orologi nacque quando si ammalò di vaiolo

John Harrison nacque il 3 aprile 1693 a Foulby, nel West Yorkshire. Era il maggiore di 5 fratelli. Suo padre era un falegname e John avrebbe imparato il mestiere da lui. Da bambino contrasse il vaiolo e fu costretto a letto. I genitori gli regalarono un orologio e da lì nacque la sua passione.

2. Fu un autodidatta e costruì il suo primo orologio a pendolo a 20 anni

Harrison apprese il mestiere dal padre, ma fu soprattutto un orologiaio autodidatta. Aveva solo 20 anni quando costruì il suo primo orologio a pendolo. Lavorò spesso con il fratello James, secondo la Gettysburg University: “Durante la seconda parte della sua precoce carriera, lavorò con il fratello James. Il loro primo progetto importante fu una rivoluzionaria torretta dell’orologio per le scuderie del Brocklesby Park, sede della famiglia Pelham. L’orologio era rivoluzionario perché non richiedeva lubrificazione. Gli oli per orologi del XVIII secolo erano di qualità scadente e una delle principali cause di guasto negli orologi dell’epoca. Piuttosto che concentrarsi sui miglioramenti dell’olio, Harrison progettò un orologio che non ne aveva bisogno. Era un pensiero radicale che sarebbe stato importante più tardi, quando avrebbe affrontato il problema di progettare un cronometro marino”.

Durante la metà degli anni 1720, John e James progettarono una serie di orologi a pendolo di notevole precisione, per vedere quanto potevano spingere i limiti delle loro capacità. […] Harrison raggiunse una precisione di un secondo al mese, una performance che superava i migliori orologi di Londra dell’epoca”.

3. Inventò un cronometro marino che risolse il problema del calcolo della longitudine in mare

cronometro marino H1 Harrison
Cronometro marino H1

Nel 1712, il Parlamento britannico approvò il Longitude Act, un tentativo di risolvere il problema che i marinai affrontavano nel calcolare la longitudine in mare. L’Atto arrivò 7 anni dopo che 1.550 marinai persero la vita quando 4 navi da guerra britanniche si distrussero in un disastro navale. Il Longitude Act offriva 20.000 sterline per una soluzione.

Secondo il Royal Museums Greenwich, “Harrison andò a Londra nel 1727-28, alla ricerca di consenso e del premio promesso dall’Atto. Harrison creò un cronometro marino, oggi chiamato H1, con l’aiuto di suo fratello e nel 1736 fu testato in mare”. Quel viaggio verso Lisbona non cominciò sotto i migliori auspici per Harrison e il suo strumento, che però acquistò sempre più affidabilità durante il viaggio. Al ritorno, Harrison riuscì ad annunciare con esattezza che erano fuori rotta di 60 miglia e dunque, in pericolo.

Negli anni successivi, creò altri 4 cronometri marini e gli ultimi due, H4 e H5, erano estremamente precisi. Harrison non ricevette mai il premio originale, ma fu premiato generosamente per i suoi sforzi e ricevette diversi contributi per continuare la sua ricerca.

4. Un orologio da Guinness World Record

Clock B Harrison
Clock B

Nel 2015, un orologio progettato da Harrison è stato dichiarato “il più preciso orologio meccanico con un pendolo oscillante nell’aria libera” dal Libro dei Guinness World Records. L’orologio, conosciuto come Clock B, è stato testato per oltre 100 giorni. Suona come una rivincita per Harrison che fu deriso quando dichiarò che avrebbe progettato un orologio a pendolo con una precisione di un secondo su un periodo di 100 giorni.

5. Al 39° posto nella classifica dei 100 britannici più importanti della storia

Harrison morì il 3 aprile 1776, nel giorno del suo 83° compleanno. Ricevette premi duranti la sua vita e fu celebrato dopo la sua morte. Nel 1749 ricevette la Copley Medal, il premio scientifico conferito dalla Royal Society per “risultati eccellenti nella ricerca in qualsiasi ramo della scienza”. Nel 2002, Harrison ha occupato la 39ª posizione della classifica degli “eroi britannici” della BBC.

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