Otite: mai sottovalutare l’infiammazione, ecco quando bisogna preoccuparsi

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L’otite è un infiammazione che colpisce a livello auricolare, il cui decorso è acuto oppure cronico in base alla frequenza e gravità. Si parla di otite esterna quando interessa il condotto uditivo esterno, con o senza coinvolgimento della membrana timpanica, di miringite quando coinvolge soltanto la membrana timpanica, e di otite media ed interna se coinvolge, rispettivamente, l’orecchio medio o quello interno. Il sintomo caratteristico dell’otite è l’otalgia, ovvero il mal di orecchio, che può essere più o meno intenso ed accompagnato da sintomi che dipendono dall’area dell’orecchio dove è interessato il processo infiammatorio. La gravità può dipendere dalla frequenza con cui si manifesta l’infiammazione e per questo può diventare acuta o cronica.

Sicuramente la cosa più importante da fare è quella di rivolgersi a un medico specialista che possa individuare tempestivamente la terapia giusta, soprattutto quando si parla di bambini o neonati. Se il dolore è acuto si potrebbe decidere per una cura antalgica, mentre se le cause sono batteriche servirà l’antibiotico. Non è da escludere però che il livello di acutezza del problema possa portare all’utilizzo del cortisone. In casi estremi l’otite può portare anche a un intervento chirurgico per la rimozione del colesteatoma con operazione timpanoplastica. Tante volte l’otite viene sottovalutata, basti pensare all’ultimo caso di decesso di una bambina di soli 4 anni in cui si è visto che se trascurata può diventare addirittura fatale e costringere alla morte. I rischi di un’otite trascurata portano ad un’infiammazione della mastoide che può invadere anche i muscoli del collo. Altro rischio è la possibile trombosi dei seni cavernosi nell’endocranio, quindi è importante non trascurare la situazione anzi c’è da stare molto attenti soprattutto se l’infiammazione degenera e inizia a interessare proprio le parti correlate. Fortunatamente non sempre si arriva a questi stadi preoccupanti, anzi per fortuna spesso un semplice antibiotico può risolvere il problema. E’ molto importante però cercare di capire i sintomi in tempo per cercare di troncare il problema sul nascere, evitando così che possano esserci delle conseguenze difficili da superare.

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