Tante “psicopaturnie della vita quotidiana” vengono raccontate nel libro “Sociopatie, sociofobie e sociofollie” (Grafica Elettronica, 10,88 euro) da Cinzia Armelisasso, neurologa e pediatra, e Lucia Valdarnini, architetto.
Le autrici hanno realizzato un trattato di ‘psicologia per tutti’, tracciando in modo ironico alcuni identikit psicopatologici molto comuni, in cui ciascuno, col sorriso, può riconoscersi o riconoscere altri. Le autrici si sono divertite a dare un nome ad ogni patologia, anche coniando vere e proprie sigle come si fa in medicina, con tanto di glossario, nelle ultime pagine.
Le ‘malattie’ sono suddivise in: “Patologie che si riversano sugli altri e sul mondo intero” tra le quali figurano “la sindrome dell’h.s.a” (che sta per “ho sopportato abbastanza”), la “disfunzione da snodismo congenito” alla “trebisondite acuta” per citarne alcuni. La seconda classe di patologie riguarda quelle “che si ritorcono contro se stessi”, e che vanno dal “gaffismo inconsapevole” al “disturbo da accoglienza spasmodica”. Infine le “Patologie nell’era dei social network”: dalla “Wazzappite compulsiva reattiva” alla “Sindrome delle mail senza riposo”. Segue la parte con i “Rimedi e le terapie consigliate”.
Inoltre, le autrici hanno deciso di destinare il ricavato delle vendite del libro a un progetto umanitario della Fondazione Cariello Corbino.