L’inclinazione e le dinamiche orbitali possono mettere a dura prova l’abitabilità di un pianeta, provocando una caduta delle temperature talmente forte da congelare le sue acque. Secondo uno studio condotto dall’Università di Washington e pubblicato su Astronomical Journal, localizzare un pianeta nella zona abitabile della sua stella ospite – quell’area che consente la presenza di acqua liquida sulla sua superficie – non è sempre una prova sufficiente per decretarne l’abitabilità.
Gli scienziati – spiega Global Science – hanno utilizzato un modello al computer per dimostrare che l’eccentricità orbitale e l’obliquità potrebbero influire sulla potenziale abitabilità di un pianeta. La Terra – si legge nello studio – orbita intorno al Sole con un’inclinazione assiale di circa 23,5 gradi con variazioni minime nel corso del tempo. Come cambierebbero le condizioni di vita sul nostro pianeta se questo parametro subisse una forte variazione? Studi precedenti avevano dimostrato che l’inclinazione assiale maggiore di un pianeta nella zona abitabile – data la stessa distanza dalla stella madre – avrebbe provocato un brusco rialzo delle temperature nel medesimo.
La ricerca dell’Università di Washington sembra smentire questa teoria, dimostrando che è vera la reazione opposta. «Abbiamo scoperto che i pianeti nella zona abitabile potevano improvvisamente trasformarsi in pianeti ‘palla di neve’ quando l’eccentricità o le variazioni dell’asse semi-maggiore erano in aumento o se l’obliquità del pianeta superava i 35 gradi» spiega Russell Deitrick, primo autore dello studio. La ricerca rappresenta un punto di svolta sulle teorie dell’abitabilità dei pianeti al di là del nostro Sistema Solare, in attesa di nuove rivelazioni su questi mondi lontani che verranno portate alla luce grazie a sonde e telescopi sempre più potenti.