Aborto: la legge 194 compie 40 anni, calano gli interventi ma è boom di obiettori

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A quarant’anni dall’approvazione della legge 194 sull’aborto si scopre che il numero di interruzioni di gravidanza è in continuo calo. Dal picco del 1982 che registrò quasi 235mila casi siamo passati ai quasi 85mila del 2016. Il dato va legato anche alla diffusione della pillola del giorno dopo, 7800 vendute nel 2012, 189.600 nel 2016. In questo contesto vanno inserite anche le obiezioni di coscienza dei ginecologi: più del 70% a livello nazionale quelli che si rifiutano di praticare aborti, con picchi dell’83% nel sud del paese.

Questi numeri testimoniano un cambiamento nei confronti dell’aborto: se da una parte è aumentata la consapevolezza delle donne, dall’altra si registra una maggiore difficoltà di accesso alle strutture dedicate.

Nell’ultima relazione al Parlamento sull’Igv il ministro Lorenzin ha comunque rassicurato che i suddetti numeri non inficiano il diritto di una donna ad abortire secondo la legge, dal momento che il calo dei medici disponibili è direttamente proporzionale al calo degli aborti: “Per quanto riguarda i carichi di lavoro per ciascun ginecologo non obiettore  pur in presenza di casi che si discostano dalla media, non emergono particolari criticita’ nei servizi di Ivg. In particolare, si osserva che le IVG vengono effettuate nel 60.4% delle strutture disponibili, con una copertura adeguata, tranne che in Campania e P.A. Bolzano (dati 2016),” spiegava il Ministro.

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