Con la trasformazione a tempo indeterminato del contratto di 13 dipendenti dell’Agenzia Spaziale Italiana ancora “precari” (situazioni che in alcuni casi perduravano da venti anni), l’Agenzia Spaziale Italiana ha attuato la recente riforma Madia per la stabilizzazione del precariato nella pubblica amministrazione e in particolare nel mondo della ricerca.
Le stabilizzazioni compiute ieri e che avranno fattualità contrattuale a partire dal 1 giugno, non sono, sottolinea l’Asi, la mera attuazione di una norma, ma frutto di una politica che porta al rafforzamento dell’Asi stesso, un ente che pone l’Italia quale sesta potenza mondiale spaziale e che ad oggi si poggia su un personale di appena 250 persone, dieci, venti volte meno dei suoi omologhi tedesco e francese.
“Nel 2016/2017 abbiamo assunto 54 unità di personale, riducendo notevolmente il numero di precari, a poco più di dieci, quelli che oggi abbiamo stabilizzato sulla base della legge Madia sottolinea il Direttore generale dell’ASI, Anna Sirica. Puntiamo – aggiunge – ad un incremento di personale che non si limita a tali assunzioni, ma che punta, nel prossimo anno, ad una crescita ulteriore di personale di circa 40/50 unità, Infatti la “conditio sine qua non” posta dall’Agenzia Spaziale Italiana è quella di acquisire personale qualificato, attraverso nuove selezioni.