I cuscinetti di grasso? Si sciolgono col freddo

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Sciogliere il grasso con il freddo: è il processo alla base della crioadipolisi, una metodica introdotta di recente sul mercato. Funziona davvero? Al quesito risponde un vasto studio dell’Università La Sapienza, che ha analizzato una imponente quantità di dati, facendo il punto della situazione.

La crioadipolisi è un sistema di rimodellamento del corpo che consiste nel congelamento del tessuto adiposo per eliminarlo. “Questo sistema si basa sulla vulnerabilità del grasso in relazione alle variazioni di temperatura e si avvale della combinazione di due diverse azioni durante una sessione di crioadipolisi le zone da trattare sono sottoposte sia all’aspirazione, che crea un effetto ‘vacuum’ sul tessuto adiposo, che al raffreddamento controllato, che ne abbassa la temperatura temperatura fino a circa -8°C. La temperatura è tale da congelare selettivamente il grasso.Vengono così danneggiate le cellule sottocutanee con la conseguente riduzione del tessuto adiposo,” spiega Gabriele Gallo, professore di Dermatologia presso l’Università ‘La Sapienza” di Roma.

La riduzione delle cellule adipose avviene per un processo di morte cellulare non invasiva (apoptosi) che consiste nella cristallizzazione dei lipidi all’interno della cellula. Nei laboratori dell’università Sapienza sono stati effettuati esami istologici su grasso umano, prelevato subito dopo il trattamento e dopo 30 giorni. “Il punto di forza principale della crioadipolisi è che si può considerare una soluzione definitiva con cui si possono trattare oltre all’addome, i fianchi, le gambe, i glutei e la schiena, anche braccia e sottomento. Attraverso misurazioni seriate all’interno o a contatto con la zona trattata, abbiamo appurato che con la metodica Cooltech riusciamo ad abbattere la temperatura locale fino ad un livello negativo e per un tempo utile tale da mandare in sofferenza la cellula adiposa. Questa viene successivamente eliminata dai macrofagi senza danneggiare le altre strutture cutanee (pelle) e sottocutanee (vasi e nervi),” prosegue il professor Gallo. “Dopo più di un anno di lavoro e una grande casistica accompagnata da sperimentazioni cliniche e prove istologiche condotte dal nostro gruppo siamo convinti delle potenzialità evolutive di Cooltech e saremo impegnati assiduamente a svilupparle“.

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