Epatite C, sospiro di sollievo per 400 pazienti: “promosso” il reparto di Malattie infettive di Caltagirone

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Via libera della Regione siciliana al riconoscimento dell’ospedale “Gravina” di Caltagirone quale centro abilitato alla prescrizione/erogazione dei farmaci per la cura dell’epatite C. A dare precise indicazioni in merito al direttore generale dell’Asp di Catania, Giuseppe Giammanco, “nell’ottica di ottimizzare l’offerta sanitaria in questo specifico ambito assistenziale e ritenendo accoglibile la proposta formulata dalla Commissione scientifica”, è stato il dirigente generale dell’assessorato regionale alla Salute, Mario La Rocca.

Battaglia vinta, quindi, per il Calatino e circa 400 pazienti del territorio, oltre 250 dei quali sono stati sinora costretti a recarsi in altri centri, del Ragusano o del Catanese, per vedersi somministrare le compresse indispensabili per sconfiggere il virus, mentre poco meno di 150 sono in attesa del primo trattamento, che potrà così essere effettuato all’ospedale di Caltagirone.

Lo scorso 19 aprile il Consiglio comunale aveva approvato all’unanimità una mozione – primo firmatario Andrea Bizzini – così come emendata dal gruppo “Per la città che vogliamo”, con cui si evidenziava che il decreto dell’assessore regionale alla Salute del 2015, concernente la Rete regionale per la gestione delle epatiti da virus C, include l’Unità operativa complessa di Malattie infettive dell’ospedale di Caltagirone tra i centri che identificano pazienti potenzialmente eleggibili alla terapia antivirale, ma la esclude immotivatamente dai centri abilitati per la prescrizione ed erogazione dei farmaci antivirali per il trattamento dell’epatite cronica, della cirrosi e della recidiva dopo trapianto di fegato da virus C. “Eppure – si sottolineava nella mozione – oggi a Caltagirone e nel territorio circostante ci sono oltre 250 pazienti con le patologie prescritte inviati presso altro Centro, 112 in carico al Centro calatino e 10 in attesa di essere presi in carico”. Numeri, questi, nel frattempo ancora cresciuti. La mozione proseguiva ricordando le iniziative già assunte dal presidente della Commissione scientifica della Rete Hcv Sicilia Antonio Craxì, dal direttore dell’Unità operativa complessa di Malattie infettive del Gravina, Salvatore Bonfante, e dagli allora deputati regionali Ioppolo, Musumeci e Formica, tutte tendenti ad affermare l’importanza e l’utilità che il Centro avrebbe, ponendo peraltro fine ai disagi che i pazienti con le predette patologie e afferenti il Centro di Caltagirone sono adesso costretti a patire. Evidenziava altresì che “in questo modo i cittadini vengono penalizzati e colpiti nel fondamentale diritto alla salute”.

Soddisfatto il sindaco Gino Ioppolo: “Un plauso va al consigliere Bizzini – afferma il primo cittadino – per avere posto un questione fondamentale per la cura di gravi patologie. Un grazie va rivolto alla Regione che, invertendo la rotta, sta dimostrando con atti concreti la propria attenzione e la propria volontà di rilanciare l’ospedale di Caltagirone. Il percorso è lungo, ma la strada intrapresa è quella giusta”.

A ricordare “il contributo dato dal Consiglio comunale, con senso di responsabilità e unità di intenti, alla soluzione di un problema che si trascinava da anni”, è il presidente dell’assise, Massimo Alparone.

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