Nel luogo dell’impatto dell’asteroide che circa 66 milioni di anni fa spazzò via i dinosauri, provocando l’estinzione di circa il 75% delle specie, la vita è tornata a proliferare dopo soli 2 anni.
Meno di dieci anni dopo l’impatto – spiegano ricercatori dell’Università del Texas su Nature – i fondali marini nella zona del cratere di Chicxulub, nel Golfo del Messico, erano luogo di ripopolamento di microrganismi, e dopo 30.000 anni si era ricreato un ecosistema.
Gli esperti sono giunti a questa conclusione a seguito di analisi di resti fossili di piccoli organismi presenti nei fondali oceanici dell’impatto: “Nel cratere d’impatto dell’asteroide che uccise i dinosauri la vita è tornata in modo sorprendentemente veloce“, ha spiegato uno degli autori. “Grazie allo studio dei microfossili siamo riusciti a ricostruire i cambiamenti di vita nel cratere di Chicxulub nell’arco, non solo di mesi e anni, ma anche di giorni e settimane“.