Questa mattina intorno alle 07:40 in Indonesia, il Monte Merapi ha eruttato improvvisamente una colonna di cenere e gas alta 5,5 km. Al momento dell’eruzione c’erano 160 escursionisti sul vulcano, che sono stati messi in grande pericolo dall’improvvisa eruzione. Le autorità fanno sapere che solo 8 delle 160 persone hanno riportato ferite lievi causate dal processo di evacuazione e che tutte sono state curate dalle squadre mediche.
Secondo Yulianto, un membro del team di monitoraggio, l’eruzione freatica che si è verificata questa mattina è assolutamente normale: “L’eruzione è momentanea. L’attività del Merapi tornerà di nuovo normale”. Yulianto ha poi spiegato che l’eruzione freatica è avvenuta una sola volta ed è durata per 5 minuti e non è stata seguita da altre eruzioni o scosse di assestamento.
Per eruzione freatica si intende quell’eruzione innescata dal magma che riscalda la terra o le acque di superficie. La temperatura estrema del magma provoca l’evaporazione immediata dell’acqua, con conseguente esplosione di vapore, acqua, cenere e roccia.
Yulianto ha affermato che ci sono state 7 eruzioni freatiche dal 2010 sul Monte Merapi, innescate da cambiamenti nelle caratteristiche della montagna. Questi cambiamenti riguardano la nuova caldera con un diametro di 400 metri, il cui guscio di lava ha fatto sì che la montagna rilasciasse i gas accumulati, come nell’eruzione freatica di stamattina.
L’Autorità Nazionale di Gestione delle emergenze dell’Indonesia ha dichiarato che è caduta una pioggia di cenere, soprattutto a sud del cratere del vulcano. Migliaia di viaggiatori da e verso Bali, Giacarta, Singapore e Kuala Lumpur hanno subito cancellazioni, ritardi o cambiamenti di rotta a causa dell’eruzione.
Nel 2010, un’eruzione del Monte Merapi ha provocato numerose vittime. Alla fine di ottobre di quell’anno, il vulcano ha dato inizio ad una serie di eruzioni sempre più violente che si sono protratte fino a novembre. Da metà settembre in poi l’attività sismica è cresciuta intorno al vulcano, culminando in ripetute esplosioni di lava e cenere. Si sono formati numero flussi piroclastici, ossia flussi di materiale magmatico e gas ad alte temperature, lungo le pendici densamente popolate del vulcano.
Circa 350.000 persone sono state evacuate dall’area. Tuttavia, molti non hanno eseguito l’ordine di evacuazione oppure sono ritornati alle loro case mentre le eruzioni erano ancora in corso. Per questi motivi, le vittime durante le eruzioni sono state 353, principalmente a causa dei flussi piroclastici. Le nubi di cenere hanno, inoltre, provocato forti interruzioni al trasporto aereo. Il vulcano ha continuato ad eruttare fino al 30 novembre 2010.