Un nuovo studio, presentato al Congresso Europeo sull’obesità (ECO) a Vienna, dimostra che l’utilizzo quotidiano di un nuovo dispositivo nasale per ridurre le abilità olfattive può far perdere peso e cambiare le preferenze alimentari delle persone al di sotto dei 50 anni.
Gli odori del cibo e il nostro olfatto possono avere una significativa influenza su quanto cibo consumiamo e sulle nostre preferenza alimentari. Ci sono stati molti studi sul ruolo dell’olfatto nella regolazione dell’appetito, del consumo di cibo e del peso corporeo, ma il sistema è così complicato che abbiamo appena iniziato a comprenderlo.
Le persone obese o in sovrappeso hanno una maggiore sensibilità agli odori del cibo e una maggiore stimolazione dell’appetito quando vi vengono esposte che le porta a consumare porzioni più grandi. L’olfatto diminuisce con l’età, di solito intorno ai 50 anni: nessuno studio prima di questo aveva ridotto intenzionalmente l’abilità olfattiva per osservarne gli effetti sulla perdita di peso in soggetti umani.
In questo studio è stato testato un dispositivo nasale morbido in silicone su 65 adulti obesi, divisi in un gruppo di 37 persone che hanno utilizzato il dispositivo e un gruppo di controllo di 28 persone. Tutti sono stati messi a dieta con una differenza di 500 calorie rispetto alla loro regolare alimentazione. Il dispositivo ha funzionato bene, riducendo la sensibilità olfattiva dei partecipanti.
Alla fine dello studio, è risultato che le persone che avevano indossato il dispositivo avevano avuto una perdita di peso maggiore rispetto al gruppo di controllo, ma solo nei partecipanti con meno di 50 anni. Inoltre, i livelli di insulina e le preferenze alimentari per zucchero, dolcificanti artificiali e bevande zuccherate erano notevolmente ridotte nelle persone di tutte le età che avevano utilizzato il dispositivo.
Il dispositivo nasale sarà in commercio entro pochi mesi e avrà il nome di NozNoz™. Inizialmente sarà presentato come un dispositivo non medico per il benessere, mentre sono previste ulteriori ricerche mediche per sostenere il suo futuro utilizzo clinico.