Ricerca: l’orologio biologico della mamma può proteggere il bimbo da malattie future

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Un team di ricercatori dell’Istituto di fisiologia dell’Accademica ceca delle scienze ha condotto uno studio sui ratti di laboratorio, soffermandosi sulle caratteristiche delle cure materne: è emerso che nell’accudire il proprio bebè le mamme fanno sì che si instauri un rapporto simbiotico tale che anche i bioritmi si allineano e ciò funziona come uno scudo: potrebbe metterli al riparo dal rischio di sviluppare da grandi malattie cardiache o l’obesità.
Secondo la ricerca pubblicata su “The Journal of Physiology” le cure fornite da una mamma possono influenzare l’orologio biologico e quindi anche la salute dei piccoli dopo la nascita.

E’ il primo studio a fornire prove del fatto che le caratteristiche circadiane di una madre possano influenzare positivamente la possibilità di sviluppare una malattia nei suoi figli.

Gli scienziati hanno studiato due ceppi di ratti, nei quali differivano sia le cure materne che la sincronia degli orologi biologici. L’effetto dell’assistenza fornita dalla madre genetica è stato confrontato con la cura prestata da una ‘madre adottiva’. I piccoli protagonisti dello studio avevano un sistema circadiano aberrante ed erano geneticamente determinati a sviluppare malattie in età adulta, oppure erano controlli sani.

I ricercatori hanno rilevato l’effetto della cura materna sull’orologio corporeo (prima e subito dopo lo svezzamento) e su ritmi di attività, frequenza cardiaca e pressione arteriosa in età adulta. Un’adeguata assistenza materna fornita ai cuccioli geneticamente predisposti a sviluppare malattie ha portato al miglioramento del loro bioritmo.

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