Un pianeta con una massa pari a 36 volte quella della Terra e che impiega quasi 21 anni per compiere un’orbita completa attorno alla sua stella, ad oggi il più piccolo pianeta noto con un periodo orbitale così lungo, è stato confermato e caratterizzato da un team di ricercatori guidato da Matteo Pinamonti, dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) di Torino, grazie alle osservazioni condotte con lo spettrometro HARPS-N installato al Telescopio Nazionale Galileo dell’INAF alle Isole Canarie. Lo studio nasce dalla collaborazione tra la comunità italiana del programma di ricerca GAPS (Global Architecture of Planetary Systems) e gli istituti spagnoli ICE e IAC uniti dal progetto HADES, che ha permesso di ottimizzare il tempo osservativo offerto alle due nazioni dal Telescopio Nazionale Galileo nella ricerca di sistemi planetari attorno a stelle di piccola massa.
Gl 15 A c, questa la sigla del pianeta, ruota intorno a una stella nana, già nota per possedere un altro pianeta attorno ad essa, molto più piccolo e in un’orbita decisamente più corta, percorsa completamente in appena 11 giorni. I ricercatori, grazie alle accurate misure raccolte, sono riusciti a migliorare nettamente le informazioni anche su questo corpo celeste, ricavando per esso una massa pari a circa tre volte quella terrestre.
Ma le sorprese non finiscono qui. “Questo sistema è particolarmente interessante perché, grazie alla scoperta del secondo pianeta di lungo periodo, è diventato il sistema esoplanetario multiplo più vicino al Sole mai scoperto finora, trovandosi a meno di 12 anni luce da noi” commenta Pinamonti, primo autore dell’articolo che descrive lo studio, pubblicato oggi sulla rivista Astronomy&Astrophysics. Questa sua vicinanza ha permesso al team di studiarlo con altissima precisione, grazie a 115 spettri ad alta risoluzione, raccolti al TNG con lo spettrografo HARPS-N, nel corso di 5 anni consecutivi, dal 2012 al 2017. “Questi dati, uniti ad oltre 15 anni di osservazioni d’archivio raccolte dallo spettrografo HIRES all’osservatorio Keck sulle isole Hawaii, hanno permesso di individuare Gl 15 A c, che è molto peculiare di per sé, essendo il più piccolo pianeta mai scoperto con un periodo così lungo” prosegue Pinamonti. “Tutti gli altri pianeti con periodi paragonabili che siano stati osservati finora hanno masse decine di volte superiori, più simili a quella di Giove”.
A rendere ancor più unico questo sistema c’è la presenza di una seconda stella, Gl 15 B, che orbita attorno a Gl 15 A con un periodo intorno ai 1200 anni, formando così un sistema stellare binario. Per quanto 1200 anni possano sembrare un periodo orbitale molto lungo, la stella è comunque abbastanza vicina da esercitare una forte influenza gravitazionale sul sistema planetario, in particolare quello più esterno. “Una nuova analisi di simulazione compiuta all’interno di questo studio, ci ha permesso di valutare l’intensità di queste interazioni, e capire come il pianeta debba essersi formato in condizioni molto particolari, perché altrimenti le oscillazioni orbitali causate dall’interazione con la binaria stellare lo avrebbero facilmente reso instabile e sbalzato fuori dal sistema, o lo avrebbero comunque portato su orbite incompatibili con le osservazioni raccolte” conclude Pinamonti.
Lo studio è stato pubblicato oggi sul sito web della rivista Astronomy&Astrophysics nell’articolo The HADES RV Programme with HARPS-N@TNG – VIII. Gl15A: A multiple wide planetary system sculpted by binary interaction di M. Pinamonti, M. Damasso, F. Marzari, A. Sozzetti, S. Desidera, J. Maldonado, G. Scandariato, L. Affer, A. F. Lanza, A. Bignamini, A. S. Bonomo, F. Borsa, R. Claudi, R. Cosentino, P. Giacobbe, E. González-Álvarez, J. I. González Hernández, R. Gratton, G. Leto, L. Malavolta, A. Martinez Fiorenzano, G. Micela, E. Molinari, I. Pagano, M. Pedani, M. Perger, G. Piotto, R. Rebolo, I. Ribas, A. Suárez Mascareño, e B. Toledo-Padrón.