Dopo la devastazione che Porto Rico ha subito durante la stagione degli uragani atlantici del 2017, i meteorologi stanno monitorando attentamente il territorio nel caso di altri effetti letali quest’anno.
La stagione degli uragani atlantici ufficialmente inizia il primo giugno, anche se il periodo più probabile in cui l’isola può subirne gli effetti va dall’ultima settimana di agosto alla prima di settembre.
Nel 2017, l’uragano Maria ha colpito in questa finestra temporale, causando il secondo più grande blackout della storia dell’energia sulla Terra e poco meno di 100 vittime, che sono salite ad oltre 1.000 nei mesi seguenti, tenendo conto anche delle morti indirette.
Mentre Porto Rico continua a raccogliere i pezzi di quella catastrofe, molti temono che un altro impatto possa avere effetti devastanti. Anche se è impossibile stabilire con certezza cosa riserverà questa stagione, i meteorologi credono che un impatto diretto sia improbabile. Dan Kottlowski, esperto di uragani atlantici di AccuWeather, ha spiegato: “Statisticamente sarebbe insolito che Porto Rico o le Isole Vergini avessero impatti diretti da una tempesta tropicale o da un uragano un anno dopo l’altro”.
L’ultima volta che questo è successo è stato negli anni 1931-1932. Prima di Maria, l’ultimo impatto diretto su Porto Rico risale al 2011, quando l’uragano Irene ha attraversato la parte nordorientale dell’isola, generando forti piogge e raffiche di vento potentissime.
Le previsioni degli uragani per la stagione 2018 parlano di 12-15 tempeste nel bacino dell’Atlantico, 6-8 delle quali dovrebbero essere uragani e 3-5 uragani più forti. Secondo le previsioni, le temperature superficiali del mare sono più fredde della norma nell’area principale di sviluppo dove si forma circa l’85% di tutte le tempeste tropicali e di tutti gli uragani. Kottlowski ha aggiunto: “Se queste temperature più fredde persisteranno durante l’estate, lo sviluppo tropicale favorirà i valori numerici più bassi”.
Lo scorso anno, l’area era più fredda del normale inizialmente, salvo riscaldarsi oltre la norma dal primo settembre. Kottolowski ha spiegato che “spesso le temperature superficiali del mare della pre-stagione o di inizio stagione non rimangono fredde a lungo a meno che gli alisei non siano più intensi del normale”. Questo perché i forti venti tendono a produrre temperature superficiali più fredde. “Lo scorso anno, i venti si sono calmati e le acque dell’oceano si sono riscaldate”, favorendo lo sviluppo di uragani molto potenti.