Al via la Piattaforma italiana per l’economia circolare (ICESP – Italian Circular Economy Stakeholder Platform) con la firma del manifesto programmatico[1] oggi a Roma presso la sede ENEA, alla presenza del presidente Federico Testa e di Fulvia Raffaelli in rappresentanza della Commissione europea.
La piattaforma ICESP sarà guidata da ENEA, rappresentante del mondo della ricerca e unico membro italiano nel gruppo di coordinamento della piattaforma europea ECESP (European Circular Economy Stakeholder Platform).
Luogo di confronto sulle varie iniziative nazionali per portare il modello italiano in Europa, la piattaforma si configura come un “network di network” con l’obiettivo di creare un punto di convergenza nazionale su iniziative, esperienze, criticità e prospettive dell’economia circolare.
“In virtù della selezione all’interno del Gruppo di Coordinamento di ECESP, a ENEA è stato chiesto di svolgere il ruolo di Hub nazionale per l’economia circolare da parte della Commissione europea”, spiega Roberto Morabito, direttore del dipartimento di Sostenibilità dei Sistemi Produttivi e Territoriali dell’ENEA. “È in questo ambito che ENEA ha promosso la nascita di ICESP, con l’obiettivo, tra gli altri, di diffondere le eccellenze italiane e il nostro modo di fare economia circolare partendo dalle tradizioni e dalle tipicità del territorio associate ai modelli culturali, sociali e imprenditoriali che lo caratterizzano. Così, il sistema Paese e il suo modello economia circolare verranno rappresentati in Europa da un’unica voce”, aggiunge Morabito.
ICESP opererà attraverso una piattaforma web che facilita lo scambio di informazioni e buone pratiche, consultazioni periodiche in vista delle riunioni del Gruppo di Coordinamento e attività operative e di consultazione attraverso Gruppi di Lavoro sui diversi temi inerenti l’economia circolare, aperti alla più ampia partecipazione di tutti gli attori italiani interessati. ENEA trasferirà le informazioni dall’Europa all’Italia e viceversa. Grazie all’interazione tra i vari Gruppi di Lavoro, si produrranno position paper e report e si organizzeranno workshop tematici.
“Alla nostra proposta di realizzazione di questa piattaforma italiana, hanno aderito diversi rappresentanti di rilievo del settore dell’economia circolare provenienti dal mondo della ricerca, della Pubblica Amministrazione nazionale e locale e dell’impresa”, continua Morabito.
I notevoli benefici riscontrati sull’economia e l’ambiente sono stati i motivi che hanno indotto la Commissione europea a emanare precise direttive in merito, coinvolgendo gli Stati membri nelle iniziative di approfondimento e consultazione degli stakeholder. L’economia circolare non sfrutta le risorse primarie, già scarsamente reperibili in Europa e in particolare in Italia, perché non si basa su prelievo e consumo di risorse con successivo smaltimento di rifiuti, ma sulla produzione di beni e servizi pensati per il loro riciclo e riutilizzo.
“Con la creazione della Piattaforma europea gli Stati membri hanno l’opportunità di collaborare e proporre, a partire dalle loro esperienze, soluzioni a sfide intersettoriali e specifiche sostenendo questo innovativo modello di economia”, conclude Morabito.
[1] Il manifesto programmatico, denominato Carta ICESP, definisce finalità, interessi comuni e strumenti operativi della piattaforma.