Annual Report EcoTyre: in 7 anni di attività avviati al recupero oltre 276 milioni di kg di PFU

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Anche nel 2017 EcoTyre ha superato l’obiettivo del 100% previsto dalla legge, gestendo un quantitativo di Pneumatici Fuori Uso pari al 102,8% rispetto agli pneumatici nuovi immessi sul mercato dai propri Soci. EcoTyre rappresenta, infatti, a pieno un modello di economia circolare e si posiziona come uno dei protagonisti della Green Economy italiana, riconfermandosi anche per il 2017 il primo Consorzio a livello nazionale per numero di Soci e secondo per quantitativi di PFU gestiti. Questo grazie ad una rete logistica che si espande e diventa sempre più capillare. L’approccio metodologico di EcoTyre nel gestire e razionalizzare i costi amministrativi e gestionali ha permesso, inoltre, di mantenere il contributo ambientale tra i più bassi del mercato, garantendo un servizio di altissima qualità.

Anche per il 2017, il bilancio che possiamo fare del nostro anno operativo è sicuramente positivo e di questo non possiamo che ringraziare i nostri Soci, i partner logistici e lo staff di EcoTyre. Oltre alla raccolta degli PFU, pari a quasi 50 milioni di kg, e a un ulteriore aumento del numero di Soci, possiamo contare su una rete logistica sempre più efficiente e capillare su tutto il territorio nazionale, con una particolare attenzione alle Regioni del Sud Italia e alle zone periferiche. Una delle novità di questo Rapporto annuale riguarda l’indagine che abbiamo realizzato per misurare la qualità dei servizi percepita dai nostri Soci da cui emerge un grado di soddisfazione molto alto per tutte le attività che svolgiamo, sia per quelle fornite in maniera diretta dal nostro staff che per quelle fornite dalla rete di partner esterni. Per la prima volta, poi, proponiamo una fotografia dell’impatto sociale del volume di lavoro generato, in modo diretto o indiretto dall’attività del Consorzio che equivale a 116 posti di lavoro a tempo pieno per valore economico generato di circa 13 milioni di euro.

LA RACCOLTA IN ITALIA
Nel 2017 la raccolta totale è stata di 47.373.869 kg, ossia il 2,8% in più rispetto a quanto richiesto dalla normativa vigente. In 7 anni le attività di raccolta di EcoTyre hanno consentito di avviare al corretto recupero 276.271.534 kg di pneumatici. Se tutti gli pneumatici raccolti da EcoTyre fossero allineati, uno dietro l’altro, lungo un meridiano terrestre, coprirebbero abbondantemente la distanza tra il polo nord e il polo sud.
Su base territoriale, EcoTyre continua a concentrare i propri sforzi nell’area Sud e Isole, con una raccolta che è quasi sestuplicata in Sardegna, passando da circa 60.000 kg del 2016 a oltre 355.000 kg nel 2017. Incrementi rilevanti anche in Molise, Sicilia, Calabria, Basilicata e Puglia, oltre che in Toscana e Friuli Venezia Giulia. Rimane considerevole, la raccolta in Sicilia e Campania che insieme totalizzano oltre 2.000 ritiri e oltre 6 milioni di kg di PFU.

I SOCI
Il numero di Soci, ovvero importatori o commercianti di pneumatici nuovi che hanno deciso di affidarsi ad EcoTyre per la gestione degli PFU, aumenta passando dai 564 attivi a fine 2016 ai 686 nel dicembre 2017 (+21%). Nei primi sei mesi del 2018 si registra un ulteriore aumento e il Consorzio supera quota 700.

LA RETE LOGISTICA: QUASI 20.000 INTERVENTI NEL 2017
Per garantire puntualità ed efficienza dei ritiri e dei trasporti verso gli impianti di trattamento, EcoTyre ha costituito una rete logistica che può contare su oltre 80 operatori e 21 referenti di area che, ogni giorno lavorativo, effettuano mediamente circa 80 operazioni di ritiro per un totale annuo di quasi 20.000 interventi.
Nonostante la raccolta sia completamente gratuita per gli oltre 10.000 punti di raccolta presenti sul territorio, EcoTyre ha comunque deciso di misurare il proprio livello di qualità sui tempi di ritiro in base agli ordini ricevuti: il 90,02% dei ritiri avviene entro i tempi concordati, sia nelle aree urbane che nelle aree periferiche (zone rurali, montane, ecc.); il 4,86% avviene entro 5 giorni dalla data fissata e solamente il 3,19% va oltre i 5 giorni.

RETE DI RACCOLTA DEI DEMOLITORIVEICOLI A FINE VITA
Attraverso il D.M. 82/2011 è stata prevista una filiera di recupero autonoma per gli PFU provenienti dalla demolizione dei veicoli. A capo di questa filiera vi è il Comitato PFU, istituito presso l’Automobile Club d’Italia (ACI), che ha scelto EcoTyre come partner logistico per la raccolta. Nel 2017 EcoTyre ha svolto per ACI un totale di 912 ritiri in tutte le regioni
Italiane, garantendo l’avvio al recupero di 3.551.205 kg di PFU. Particolarmente intensa è stata l’attività di raccolta in Emilia Romagna (1.081.390 kg), a seguire vi sono Sicilia (724.300 kg) e Puglia (567.120 kg).

LA POLITICA DELLA QUALITÀ: OLTRE IL 98% DEI SOCI È SODDISFATTO DEL LAVORO SVOLTO DA ECOTYRE
Il Consorzio ha deciso di svolgere quest’anno un’indagine per misurare la qualità dei servizi percepita dai propri Soci. In particolare è stato chiesto loro di rispondere a un questionario valutativo sul proprio grado di soddisfazione rispetto a una serie di servizi forniti da EcoTyre e dai propri partner logistici, dalla professionalità ai tempi di risposta, passando per la qualità delle attrezzature utilizzate e le modalità di comunicazione. I risultati ottenuti sono già oggi molto incoraggianti con una media di soddisfazione sui singoli aspetti che, su una scala da 1 a 5, varia dai 4,06 punti ai 4,67.

Per i servizi svolti direttamente da EcoTyre, il 98,5% dei Soci si è detto “soddisfatto”, “molto soddisfatto” o “pienamente soddisfatto”, la percentuale scende leggermente (97,1%) per i servizi erogati da fornitori terzi. Questi dati vanno letti nella logica di un miglioramento continuo in quanto consentiranno a EcoTyre di implementare soluzioni capaci di ottimizzare i propri servizi e quelli forniti dai partner.

L’IMPATTO SOCIO-ECONOMICO DI ECOTYRE: 116 OCCUPATI PER 13 MILIONI DI EURO DI VALORE GENERATO
EcoTyre, per la prima volta, fornisce una fotografia della propria squadra, che in modo diretto e indiretto, permette di raggiungere questi risultati. La scelta del Consorzio è stata quella di mantenere una struttura snella, che conta 10 risorse. Queste coordinano il lavoro di decine di aziende e persone che, in tutta Italia, si occupano del ritiro, del trasporto, del trattamento e dell’avvio al recupero degli PFU, oltre a tutte le pratiche amministrative previste, con un valore economico stimabile in circa 13 milioni di euro (l’equivalente di un’industria di dimensioni medio grandi, completamente green). Considerando le giornate/uomo necessarie a far funzionare la filiera gestita da EcoTyre, si può stimare che oltre ai 10 risorse dirette, ogni giorno sono al lavoro 45 autisti e trasportatori, 47 operatori impiegati nel settore del trattamento e 10 amministrativi e contabili: un totale di 116 persone dedicate al recupero degli PFU.

IL PROGETTO PFU ZERO
È il primo progetto nazionale di mappatura dei depositi abbandonati di Pneumatici Fuori Uso. Enti locali, associazioni e cittadini possono segnalare sul sito internet dedicato (www.pfuzero.ecotyre.it) questi casi contribuendo ad arricchire il database dei depositi. Ogni anno EcoTyre dedica una parte del proprio avanzo di gestione alla bonifica di alcuni dei casi segnalati. In circa 5 anni di attività sono stati raccolti oltre 1,5 milioni di PFU attraverso poco meno di 100 interventi straordinari in tutta Italia. Molte delle attività sono state accompagnate da iniziative di informazione e sensibilizzazione realizzate insieme a partner autorevoli e importanti come Legambiente e Marevivo.

Ritengo che PFU Zero sia uno dei più grandi successi di EcoTyre – ha aggiunto Ambrogioperché è proprio grazie a questo progetto che stiamo registrando che quei depositi di PFU abbandonati, così impattanti per l’ambiente e il paesaggio, sono sempre più rari e se ne formano sempre di meno. Grazie all’attività di sensibilizzazione, centrale nella nostra mission, e al prezioso lavoro delle associazioni ambientaliste nostre partner, tantissime persone hanno cominciato a fare attenzione a cosa sarebbe accaduto agli pneumatici dopo il cambio gomme. Hanno compreso che il contributo ambientale è un piccolo importo che consente di risolvere un annoso problema alla radice”.

ATTIVITÀ DI COMUNICAZIONE
Centrali nell’attività di EcoTyre iniziative ed eventi legati al mondo della comunicazione. Il Consorzio è partner del Consiglio Nazionale della Green Economy, promosso dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, diventato il principale think tank italiano sui temi ambientali. Il Consorzio, poi, ha contribuito, donando 564 piante che hanno già iniziato a essere messe a dimora, alla campagna “10.000 alberi per Pantelleria” promossa dal Comitato Parchi per Kyoto per la riforestazione dei boschi dell’isola dopo il devastante incendio del maggio 2016. La piattaforma di whistleblowing “CambioPulito” promossa dall’Osservatorio sui flussi illegali di pneumatici e PFU in Italia, di cui EcoTyre è uno dei sostenitori attivi, ha portato a 122 segnalazioni nei primi mesi di attività. Anche nel 2017 EcoTyre è stata tra i protagonisti della fiera Ecomondo di Rimini, la più importante manifestazione nel settore ambiente e di Autopromotec, la fiera biennale interamente dedicata all’aftermarket automobilistico. Proprio per spiegare come funziona la filiera, EcoTyre ha realizzato la prima esperienza in realtà virtuale a 360° sul tema del riciclo degli PFU. I visitatori hanno potuto quindi indossare uno speciale visore e immergersi all’interno di un mondo in 3D in cui scoprire cosa accade agli pneumatici dopo che vengono sostituiti.

Stiamo investendo molto nel settore della ricerca e sviluppo e stiamo continuando a operare con grande impegno per individuare soluzioni e tecnologie capaci di creare mercati di sbocco per le materie prime seconde e cercare di ottenere risultati importanti che potrebbero dare finalmente nuova linfa al settore della gomma prodotta dalla triturazione degli pneumatici. Da parte nostra – ha concluso Enrico Ambrogiocontinueremo a lavorare con l’impegno di sempre, per mantenere il sistema di recupero degli PFU un caso di eccellenza in Italia e in Europa, confermando, e possibilmente migliorando ulteriormente, quegli standard qualitativi che ci hanno consentito di raggiungere sempre gli obiettivi normativi e sociali”.

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