Archeologia, Pompei: trovata la testa del fuggiasco, “ha avuto una morte veramente orribile”

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Non è morto per shock termico o per il masso che gli è caduto addosso, ma per soffocamento, il fuggiasco trovato nelle scorse settimane a Pompei“: lo ha spiegato oggi all’ANSA il direttore del parco archeologico di Pompei Massimo Osanna. “Abbiamo appena trovato anche il teschio, con la bocca spalancata in modo impressionante“, cosa che “ci fa pensare che il pover’uomo abbia avuto una morte veramente orribile“.
Il reperto è stato portato in laboratorio, dove viene esaminato dagli esperti del team di scavo.

Un sacchetto di monete stretto al petto, così scappava il fuggiasco di Pompei

Pompei tesoro fuggiascoFuggiva dalla furia eruttiva del Vesuvio, con la speranza di salvarsi e per questo portava con se un piccolo tesoretto di monete che gli avrebbero consentito di continuare a vivere. Nel prosieguo degli scavi in corso presso il cantiere della Regio V, dove di recente è stato rinvenuto lo scheletro di un fuggiasco colpito da un blocco di pietra che gli ha tranciato la parte alta del torace e la testa, sono emerse 20 monete d’argento e 2 in bronzo che erano contenute in una piccola borsetta che l’individuo stringeva al petto. Tra le costole del torace erano difatti dapprima emerse 3 monete, via via, rimuovendo i resti della vittima che saranno portati al Laboratorio di ricerche applicate del Parco archeologico di Pompei, per il prosieguo delle indagini, è venuto fuori il prezioso bottino. Le monete sono allo studio dei numismatici che ne stanno definendo il taglio e il valore, mentre i resti decomposti della piccola borsa contenitore, saranno analizzati in laboratorio per definire il materiale. Ad un primo esame sembrerebbe trattarsi di 20 denari d’argento e due assi in bronzo per un valore nominale di ottanta sesterzi e mezzo. Una tale quantità di monete poteva all’epoca garantire il mantenimento di una famiglia di tre persone per 14, 16 giorni. Le monete hanno cronologia molto varia. È stato possibile esaminare 15 monete, per la maggior parte repubblicane, a partire dalla metà del II secolo a.C. Una delle monete repubblicane più tarde è un denario legionario di Marco Antonio, comune a Pompei, con l’indicazione della XXI legio. Tra le poche monete imperiali individuate, un probabile denario di Ottaviano Augusto e due denari di Vespasiano.

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