Verrà inaugurata il 12 Giugno alle ore 18.00 presso lo Studio Museo Francesco Messina l’installazione dell’artista Leonardo Nava. Alla presentazione dell’opera “Radicamenti” saranno presenti: l’Assessore alla Cultura del Comune di Milano Filippo Del Corno, la Direttrice dello Studio Museo Francesco Messina Maria Fratelli, lo storico dell’arte Flavio Caroli, l’epistemologa Eleonora Fiorani e il poeta Marco Lando. La scultura rimarrà installata sino a dicembre.
L’artista ha realizzato una imponente struttura vegetale sulla facciata dell’ex Chiesa di San Sisto che si sviluppa sull’edificio e se ne appropria attraversandolo tra esterno ed interno. Il naturalismo, che trovava espressione nella figura umana di Francesco Messina, negli ultimi cinquant’anni approda a nuovi esiti figurativi. La realizzazione, iniziata a gennaio, ha fatto da corollario ad una serie di mostre che il museo ha dedicato dall’inizio dell’anno al rapporto arte e natura.Tema di cui l’autore indaga il rapporto anche nelle sculture più intime e raccolte rientranti nel ciclo “natura ed artificio” che il Museo presenterà il prossimo autunno.
“Il mio è stato un lavoro sulla processualità. – spiega Leonardo Nava illustrando la sua opera – Ho lavorato al progetto e alla realizzazione della scultura, in cui ho vissuto la consapevolezza di essere parte di un processo naturale, che attraverso l’energia ne ha sostanziato la costruzione. Questo è potuto essere attraverso la materia. La materia è l’origine di tutto, anche del nostro stesso pensiero, apparentemente immateriale ma che dalla materia deriva e che materia diventa in seguito. La materia è stata il tramite per entrare nelle fibre della vita e della sostanza dell’energia. La scultura è come un corpo che stilla energia.”
L’opera “Radicamenti”, i cui i racemi prendono forma e forza plastica sull’edifico, esemplifica il grande dialogo natura-scultura. L’energia della scultura traduce, nell’intersecarsi continuo di fasci e strutture, la tensione e la forza di un intervento che si dispiega al limite tra realtà e artificio, in un costante rimando ad una visione di natura rigeneratrice, specchio di ciò che intimamente è l’uomo diventando esempio d’arte pubblica che porta all’esterno, nella città, la missione dello Studio Museo Francesco Messina.
“Non c’è altra presenza – commenta Eleonora Fiorani – che come l’albero, il più grande e maestoso dei viventi e il più vicino al cielo, sia tanto carica di mitologie, di significati, di simboli, di metafore, di allegorie e in grado di evocare una sensazione di una presenza misteriosa, in cui sogno e realtà sconfinano l’uno nell’altro. Ed è all’albero che fa riferimento l’installazione di Leonardo Nava al Museo Messina che declina artificiale e naturale creando un nuovo linguaggio di forme libere dall’astrazione. […] L’installazione è essa stessa scultura vivente di una città diversa che dialoga con la pietra rompendo le sue perfette forme geometriche rigide e chiuse e la intriga con le sue potenti forme sinuose e curvilinee fatte di intrecci di rami e nodi, che creano ritmiche vibrazioni, profondità e ombre.”