Astrofisica: l’ambizioso progetto MAGIC festeggia 15 anni

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Si festeggiano a La Palma i 15 anni della collaborazione MAGIC. Il meeting, che proseguirà fino al 29 giugno prossimo, prevede seminari scientifici, divulgativi e due serate aperte al pubblico, per far conoscere a tutti i risultati ottenuti da questo ambizioso progetto. Presenti anche molti degli scienziati dell’INAF e dell’INFN che hanno contribuito al successo di questo esperimento. Tra gli altri hanno aperto i lavori nella prima sessione della mattina anche Angelo Antonelli, responsabile INAF della collaborazione MAGIC e Alessandro de Angelis dell’INFN.

MAGIC, che sta per Major Atmospheric Gamma Imaging Cherenkov Telescope, è un sistema composto da due telescopi divenuti operativi, prima uno e poi l’altro, a partire dal 2003 all’osservatorio di Roque de los Muchachos. I due telescopi hanno un diametro di 17 metri e sono dedicati all’osservazione di raggi gamma molto energetici prodotti da fenomeni astrofisici violenti come supernovae e nuclei galattici attivi. Quando questo tipo di radiazione colpisce l’atmosfera terrestre genera una cascata di particelle che viaggiano a una velocità superiore a quella della luce nello stesso mezzo. Questo provoca l’emissione di una luce bluastra che dura poche frazioni di secondo chiamata luce Cherenkov. I due telescopi MAGIC lavorano in maniera coordinata e sono in grado di catturare questo tipo di luce grazie alle dimensioni dei loro specchi e ai rivelatori ultrasensibili di cui sono dotati.

La conferenza scientifica in corso in questi giorni riunisce circa un centinaio di scienziati sia all’interno della collaborazione internazionale MAGIC, composta da 24 istituzioni di 11 paesi, che da esperimenti e osservatori di tutto il mondo. Gli argomenti affrontati coprono un totale di oltre 30 contributi scientifici distribuiti su otto sessioni, e vanno dai raggi cosmici alla cosmologia, dalle onde gravitazionali ai neutrini per celebrare anche la neonata astronomia multi-messaggero. La cerimonia di apertura, aperta al pubblico, è stata preceduta da un seminario aperto al pubblico dal titolo “MAGIC: vedere la luce invisibile”, tenuto da Juan Cortina dell’Istituto per la fisica alle alte energie di Barcellona, che ha raccontato come i telescopi MAGIC siano in grado di vedere i raggi gamma provenienti dall’universo, e di come lo studio di questa luce riveli un cielo estremo e in continua evoluzione.

L’INFN è stato fin dagli anni 1990 tra i padri dell’astrofisica gamma da terra – commenta Alessandro De Angelis dell’INFN – e MAGIC, inaugurato nel 2003, è ancor oggi lo strumento più sensibile del mondo ai fotoni di energie di circa 100 GeV, cruciali per l’astronomia multimessaggero. MAGIC è uno dei successi cui l’INFN ha contribuito in modo significativo grazie alla sua esperienza e competenza. E il know-how acquisito nella realizzazione del primo telescopio è stato poi investito al meglio nella costruzione del secondo telescopio MAGIC, inaugurato nel 2009”.

L’INAF è entrato a far parte della collaborazione MAGIC nel 2007 contribuendo in maniera sostanziale alla realizzazione del secondo telescopio grazie alla fornitura di buona parte degli specchi realizzati con una tecnologia innovativa,” dice Angelo Antonelli dell’INAF-Osservatorio Astronomico di Roma. “Attraverso questa partecipazione la comunità astrofisica italiana è entrata a pieno titolo in questa nuova branca dell’astronomia che è nata poco meno di 30 anni fa e che sta avendo uno sviluppo incredibile grazie anche a MAGIC“. “L’astronomia gamma è il vero crocevia tra l’astronomia e la fisica” prosegue Antonio Stamerra, sempre dell’INAF-Osservatorio Astronomico di Roma e co-spokesperson di MAGIC “perché osservando l’universo a queste energie possiamo penetrare nel cuore dei fenomeni fisici più estremi dell’Universo per indagarne la natura e comprenderne il funzionamento”.

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