Astronomia, Giove: la missione Juno prolungata di 3 anni

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La missione Juno della Nasa, che ha come obiettivo primario Giove, è stata prolungata fino al luglio 2021: grazie a questa proroga “potranno arrivare nuove sorprese da questo mondo lontano“, ha dichiarato Thomas Zurbuchen, amministratore associato del Direttorato delle missioni scientifiche della Nasa a Washington.
La decisione dell’Agenzia statunitense si deve al fatto che alla sonda occorre più tempo del previsto per raccogliere tutte le informazioni programmate. A fine 2016 un problema al motore principale aveva costretto a un cambio di programma: la sonda è stata portata a un’orbita più alta e impiega 53 giorni per completare una rotazione intorno al pianeta, anziché i 14 giorni inizialmente programmati e di conseguenza è necessario più tempo per raccogliere tutti i dati scientifici.

Il prolungamento della missione “consentirà di completare gli obiettivi primari della missione e ci permetterà di esplorare ulteriormente la regione dello spazio dominata dal campo magnetico di Giove” ha spiegato il responsabile scientifico della missione, Scott Bolton, del Southwest Research Institute.

La sonda Juno ha a bordo otto strumenti di cui due esperimenti italiani realizzati con il supporto e il coordinamento dell’Agenzia Spaziale Italiana. Il primo è lo spettrometro Jiram (Jovian InfraRed Auroral Mapper), costruito da Leonardo-Finmeccanica sotto la guida scientifica dell’Istituto Nazionale di Astrofisica che studia la chimica e la dinamica delle aurora di Giove. Il secondo è l’esperimento di radioscienza KaT (Ka-band Translator/Transponder), realizzato da Thales Alenia Space, sotto la responsabilità scientifica della Sapienza Università di Roma che ha come obiettivo l’analisi della struttura interna del pianeta per  riuscire a mappare il campo gravitazionale di Giove.

Lanciata il 5 agosto 2011 da Cape Canaveral e giunta nell’orbita di Giove il 4 luglio 2016 (in Italia era il 5) – Juno ha il compito di studiare l’origine, l’evoluzione e la struttura interna del pianeta, la magnetosfera polare, l’origine del campo magnetico, l’abbondanza di acqua, la caratterizzazione dei venti nella bassa atmosfera e le quantità di ossigeno e azoto.

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