Cambio d’orbita per la sonda Dawn, l’osservatrice di Cerere. Sono già iniziate le manovre e i motori a ioni spingeranno la sonda nella nuova traiettoria, più bassa che mai. Ai primi di giugno Dawn raggiungerà l’orbita ellittica a 50 chilometri dalla superficie di Cerere, dieci volte più vicino, e getterà uno sguardo da vertigini sul pianeta nano. Una posizione in prima fila sostenibile grazie all’evanescenza dell’atmosfera. Da lì, Dawn farà scienza fino alla fine del propellente.
Non è così semplice cambiare orbita, spiega Global Science. Gli ingegneri lavorano da mesi e hanno scartato 45.000 possibilità alternative prima di individuare il miglior punto di osservazione. Con un corredo di strumenti per osservare emissioni elettromagnetiche su un largo spettro, e con lo strumento “gamma ray and neutron detector”, Dawn darà dettagli sulla composizione chimica superficiale di Cerere, da un punto di vista inedito. “Non vediamo l’ora di scoprire le nuove immagini ad alta risoluzione” ha detto Carol Raymond, Principal Investigator per Dawn al Jet Propulsion Laboratory, NASA, California: “potremo testare le teorie formulate sui dati precedenti e svelare nuove prospettive per questo affascinante pianeta nano”. Di particolare interesse, i dati sull’abbondanza di acqua a latitudini elevate.
Lanciata nel 2007, Dawn ha macinato più di 6 miliardi di chilometri in quasi undici anni di viaggio ed è la prima ad aver esaminato da vicino due obiettivi extraterrestri distinti, passando dall’orbita di Vesta a quella di Cerere. Entro la fine dell’anno dovrebbe esaurire le riserve di idrazina che usa come combustibile. La missione è gestita dal Jet Propulsion Laboratory per NASA; l’Agenzia Spaziale Italiana ha contribuito alla missione con il visible and infrared mapping spectrometer. Maggiori informazioni sui programmi di viaggio sono disponibili nel Dawn Journal del Direttore di missione Marc Rayman.