Scienza: “Le forze che cambiano la storia sono le stesse che rendono l’uomo felice”, presentato il Meeting di Rimini

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Il linguaggio della scienza, insieme agli altri linguaggi della verità, per indagare il tema del cambiamento delle persone e della società.

“Le forze che cambiano la storia sono le stesse che rendono l’uomo felice”, è il titolo della XXXIX edizione del Meeting che dal 19 al 25 agosto riserverà uno posto importante alle recenti scoperte sulla natura e sui meccanismi che regolano la vita dell’Universo, a partire dagli esopianeti che saranno al centro di uno spazio dedicato: lo annuncia l’Agenzia Spaziale Italiana.

«La scienza ha determinato cambiamenti epocali e arricchito il senso della nostra presenza nell’Universo. Gli esopianeti, come la scoperta delle onde gravitazionali e tante altre scoperte ne sono la prova», ha detto il Presidente dell’ASI, Roberto Battiston.

«La scienza è sicuramente una delle forze che rendono l’uomo felice. Ma se da una parte il pensiero scientifico è un linguaggio irrinunciabile e universale per l’indagine dell’uomo e sull’uomo», ha concluso il Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana «dall’altra la scienza ha sempre bisogno del dialogo e del confronto con altri linguaggi altrettanto universali per aprire nuovi orizzonti al nostro pensiero».

Alla conferenza stampa di presentazione del Meeting erapresente anche il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti, (nell’immagine a destra), che ha sottolineato l’importanza di manifestazioni come il Meeting di Rimini “ricche di spunti e di idee” utili alla formazione delle giovani generazioni.

Il Ministro si è poi soffermato sul lavoro che lo attende al MIUR: “Al sistema della formazione non servono riforme burocratiche, quello che serve è riportare al centro delle politiche gli studenti e gli insegnanti – ha detto Bussetti – Solo conoscendo le singole realtà e i territori si fa bene al sistema della formazione”.

La presentazione del Meeting di Rimini si è svolta all’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede, grazie all’accoglienza dell’ambasciatore Pietro Sebastiani. «Sono stato ben lieto di riprendere la consuetudine di ospitare a Palazzo Borromeo l’evento di presentazione del Meeting per l’amicizia fra i popoli» dice il diplomatico, «il rapporto con il Meeting verte sulla sua capacità di dialogo e incontro a livello internazionale e sulla sottolineatura del suo contributo come ricchezza per la comunità nazionale e per i carismi dei movimenti scaturiti dal Concilio Vaticano II».

Un tema quello della convivenza da sempre al centro del Meeting sul quale è intervenuto Louis Raphaël I Sako, patriarca di Babilonia dei Caldei: «Prima della caduta del regime i cristiani in Siria erano un milione e mezzo», ha raccontato il presule, «oggi sono circa 500mila. Oggi Mosul e la piana di Ninive sono state liberate e la Chiesa ha potuto restaurare le case e le scuole con l’aiuto delle agenzie e della carità di tante persone».  «Sarà una sorpresa anche per i visitatori più affezionati», ha spiegato la presidente della Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli Emilia Guarnieri, «per una manifestazione che, per restare fedele alla sua natura di evento aperto al dialogo e all’incontro, si evolve e muta di anno in anno».

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