Salute: italiani e protezione solare? Rimandati a settembre

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Estate: mare, sole e… scottature. Bruciori e fastidi, ma non solo, sono infatti l’inevitabile risultato dell’esporsi ai raggi solari senza adottare le giuste precauzioni, per voglia di abbronzarsi in fretta o per semplice noncuranza. Una tendenza ancora molto diffusa, nonostante i ripetuti appelli della comunità scientifica che da tempo evidenzia i rischi connessi alla tintarella selvaggia (solo per citare alcuni esempi, l’insorgere di eritemi e ustioni di 1 e 2°, ma anche di carcinomi e melanomi).

Anche Top Doctors®, la piattaforma online che seleziona e mette a disposizione degli utenti un panel formato dai migliori medici specialisti di tutto il mondo, conferma questo triste trend, presentando i risultati di una ricerca recentemente condotta: in materia di protezione solare, gli italiani andrebbero… rimandati a settembre.

Partiamo dalla base: abbronzarsi è una priorità per ben 8 persone su 10. In particolare, il 51% mira a colorirsi un po’, consapevole che così “siamo tutti più belli”; mentre per il 29% degli intervistati la tintarella è addirittura un obiettivo da raggiungere ad ogni costo. Solo un misero 4,4% è contrario; e il 16,6% si dichiara indifferente.

Per avere la “pelle nera” 7 italiani su 10 sono disposti a tutto, incluso esporsi ai raggi solari nelle ore più calde della giornata, tra mezzogiorno e le 15, che andrebbero per lo più evitate. Il 42% degli interpellati ritiene infatti che qualsiasi momento sia buono per la tintarella; mentre il 26% ammette candidamente che, avendo poco tempo a disposizione e tanta voglia di abbronzarsi, punta deliberatamente sugli orari in cui il sole è più forte. Di contro, solo poco più di 3 italiani su 10 scelgono i momenti meno caldi della giornata o addirittura evitano l’esposizione diretta.

Qual è invece il rapporto tra italiani e crema solare? Secondo il sondaggio di Top Doctors, quasi 7 intervistati su 10 non ritengono necessario spalmarsi la protezione  su tutto il corpo ogni qual volta si stendono sul lettino al mare o in piscina. Tra questi c’è chi mette la crema solo alle prime esposizioni per abituare la pelle, solo nelle zone a rischio scottatura come le spalle oppure solo se il sole picchia forte. E chi, addirittura, afferma di non metterla praticamente mai per abbronzarsi in fretta e assolutamente mai perché (erroneamente) la considera non necessaria per il proprio tipo di pelle.

Eppure la crema solare è un alleato essenziale, che andrebbe utilizzato ogni volta che ci si espone ai raggi solari. Tra i motivi che convincono chi la utilizza, vince l’effetto a breve termine: il 40% lo fa infatti per  evitare il bruciore dovuto alle scottature, contro (solo) il 22% spaventato dalle conseguenze più gravi, come l’insorgere del melanoma. Ma c’è anche chi teme l’invecchiamento della pelle e le macchie cutanee.

Sono dati sconcertanti, ma purtroppo in linea con quanto si riscontra quotidianamente durante i colloqui con i pazienti; la strada da fare per la sensibilizzazione della gente evidentemente è ancora lunga nonostante si sia fatto tanto da tanti anni.

A mio parere forse bisognerebbe evitare la demonizzazione assoluta del sole, che porta effetti opposti a quelli richiesti perché la gente per lo più ama il mare ed il sole e non vi rinuncia; se invece si spiegasse di più che al sole ci si può esporre ma con determinate, se pur rigide, precauzioni, sono convinto che si potrebbero migliorare sensibilmente questi numeri”, ha commentato il Dott. Giuseppe Solari, dermatologo di Top Doctors®.

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