Storia: Paolo Pezzino nuovo presidente dell’Istituto nazionale Ferruccio Parri

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Il 9 giugno scorso lo storico Paolo Pezzino, già docente dell’Università di Pisa, è stato eletto presidente dell’Istituto nazionale Ferruccio Parri, ente che coordina la rete degli istituti locali per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea in Italia.

Un grande onore e un grande responsabilità, tanto più nella delicata fase civile e politica che sta vivendo il nostro paese”, è stato primo il suo primo commento.

Nato a Pescara nel 1948, Paolo Pezzino si è formato e ha insegnato all’Università di Pisa, fino a essere chiamato come ordinario nella cattedra di Storia contemporanea. Nel corso della carriera ha ricoperto le cariche di direttore del dipartimento di Storia moderna e contemporanea tra 2000 e 2003 e di prorettore ai Rapporti con il territorio nel quadriennio 2003-2006.

Partendo dagli studi sulla società meridionale – un interesse avviato con la storia della riforma agraria e successivamente allargato alla storia della criminalità organizzata – il professor Pezzino si è occupato soprattutto di storia dell’antifascismo, della Resistenza e dei crimini di guerra, apportando un contributo basilare al filone di ricerca sulla storia delle stragi naziste che, dalla metà degli anni novanta, ha contribuito a fornire nuovi schemi interpretativi della storia dell’Italia, tra fascismo, guerra mondiale e transizione alla repubblica.

Da sempre legato al mondo della scuola, Paolo Pezzino ha mantenuto negli anni una costante attenzione ai circuiti extra-accademici di formazione della coscienza storica nel nostro paese, cimentandosi con progetti di ricerca di storia locale, progettazione e realizzazione di strutture museali, manifestazioni diverse di quella che in ambito anglosassone viene chiamata “public history” – è infatti anche nel direttivo dell’Associazione italiana di Public History che ha appena tenuto a Pisa il suo secondo congresso.

Fra gli altri incarichi, il professor Pezzino è stato consulente tecnico della Procura Militare di La Spezia, che ha indagato sulle stragi naziste, e della Commissione parlamentare di inchiesta sulle cause di insabbiamento dei fascicoli relativi alle stragi nazifasciste. Membro della Commissione storica italo-tedesca, ha coordinato il Comitato scientifico del progetto “Per un Atlante delle stragi nazifasciste in Italia”, promosso dall’Associazione nazionale dei partigiani d’Italia e dall’Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia, finanziato dal governo tedesco come forma di riparazione dei crimini compiuti durante il secondo conflitto mondiale.

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