“Abbandonare un animale che ha vissuto con noi e ha fiducia in noi è un gesto crudele e vigliacco, in nessun modo giustificabile e che può mettere a serio rischio la sua vita. Abbandonare un animale, però, è anche un reato ai sensi dell’art. 727 del Codice Penale punito con l’arresto fino ad un anno o con l’ammenda da 1.000 a 10.000 euro. Tuttavia, nonostante un leggero miglioramento negli ultimi anni, quello dell’abbandono di animali d’affezione è un fenomeno che non conosce sosta,” spiega in una nota la Lega Nazionale per la Difesa del Cane.
“Purtroppo non è possibile avere dati certi sull’entità di questo problema: gli ultimi numeri ufficiali del Ministero della Salute sugli ingressi nei canili sanitari italiani risalgono al 2016 e parlano di quasi 90mila cani. Per quanto riguarda i gatti, invece, il portale ministeriale parla di oltre 60mila gatti sterilizzati. Ovviamente si tratta di un dato parziale perché a questa cifra vanno aggiunti tutti quei cani e gatti che non sono entrati nei canili sanitari perché morti prima di essere accalappiati o, nella migliore delle ipotesi, salvati da cittadini o volontari bypassando l’autorità sanitaria.”
“I numeri che riguardano questo drammatico fenomeno sono ancora impressionanti”, afferma Piera Rosati – Presidente nazionale LNDC. “Come possono testimoniare i volontari di tutta Italia, quello estivo è il più emblematico ma l’abbandono è una realtà che non conosce stagionalità. In particolare, in qualsiasi periodo dell’anno, la vera emergenza sono gli abbandoni di intere cucciolate ‘indesiderate’ che potevano essere evitate con un gesto molto semplice: la sterilizzazione.”
“Purtroppo, ancora molte persone considerano la sterilizzazione un atto contro natura mentre evidentemente è normalissimo abbandonare al proprio destino dei cuccioli appena nati o addirittura una cagnolina o gattina incinta”, commenta con una punta di sarcasmo Piera Rosati. “Sono ancora troppi i cani e i gatti che muoiono di stenti, investiti dalle auto o che finiscono i loro giorni chiusi in un canile/gattile perché qualcuno ha deciso di sbarazzarsene. Per questo motivo lanciamo l’hashtag #tucherazzadiuomosei, per sottolineare l’inciviltà e la crudeltà che stanno alla base di questo gesto.”
“Sono necessari sicuramente più controlli da parte degli enti preposti sulla corretta iscrizione all’anagrafe canina dei cani di proprietà, ma anche una maggiore consapevolezza sulla responsabilità che comporta l’adozione di un animale che non può e non deve essere un pacco da scaricare per strada quando non si ha più voglia o modo di occuparsi di lui”, conclude Rosati.