Il riconoscimento all’Osteria Francescana di Massimo Bottura come ristorante migliore al mondo spinge il turismo in Italia dove oltre 1/3 (35%) della spesa di italiani e stranieri in vacanza è destinato proprio alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche. E’ quanto afferma la Coldiretti nell’esprimere soddisfazione per il premio assegnato al locale modenese a Bilbao da The World’s 50 Best Restaurants, considerato l’Oscar dei cuochi, proprio nell’anno dedicato al cibo italiano nel mondo. Un riconoscimento che spinge anche le esportazioni del Made in Italy agroalimentare nel mondo che fanno registrare un incremento del 4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno nel primo quadrimestre del 2018, dopo il massimo di sempre di 41,03 miliardi del 2017. Il prestigioso premio è lo specchio – sottolinea Coldiretti – del nuovo protagonismo dell’agroalimentare nella ripresa del Paese, con il successo della gastronomia italiana che ha agganciato lo sviluppo della filiera agroalimentare, legandola anche al turismo, alle bellezze paesaggistiche e culturali del Paese. L’alimentazione è diventata la principale voce del budget turistico con un impatto economico che raggiunge per la prima volta i 30 miliardi di euro su base annua divisi tra turisti italiani (60%) e stranieri (40%) che sempre più spesso scelgono l’Italia come meta delle vacanze per i primati enogastronomici, sulla base delle elaborazioni Coldiretti su dati Isnart-Unioncamere. Un valore che – precisa la Coldiretti – supera abbondantemente quello per l’alloggio pari a circa 24 miliardi, per l’acquisto di souvenir di abbigliamento e artigianato fermo a quasi 19 miliardi e le spese per trasporti e attività culturali, ricreative e di intrattenimento che sfiorano i 9 miliardi. Una domanda a cui l’Italia – conclude la Coldiretti – risponde con il primato dell’agricoltura più green d’Europa con 293 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, la leadership nel biologico con oltre 60mila aziende agricole biologiche, la decisione di non coltivare organismi geneticamente modificati (Ogm), 40mila aziende agricole impegnare nel custodire semi o piante a rischio di estinzione e il primato della sicurezza alimentare mondiale con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari (0,6%).