Le persone delle comunità intorno al vulcano de Fuego del Guatemala hanno celebrato i funerali delle poche vittime finora identificate dopo la terribile eruzione che ha inghiottito le persone in fiumi di cenere incandescente e fango. I familiari hanno pianto sulle bare dei loro cari allineate in una fila nel parco principale di San Juan Alotenango nella sera di ieri, prima che i soccorritori interrompessero le ricerche per la seconda notte. Non c’è elettricità nelle aree più colpite, Los Lotes ed El Rodeo, quindi le ricerche vanno avanti solo fino al tramonto.
Solo 17 delle 69 vittime finora dichiarate sono state identificate poiché l’intenso calore dei flussi di detriti vulcanici ha reso irriconoscibile la maggior parte dei corpi. “È molto difficile per noi identificarli perché alcuni hanno perso le loro caratteristiche fisiche o le loro impronte digitali. Dovremo ricorrere ad altri metodi e se possibile estrapolare campioni di DNA per identificarli”, dichiarano dall’Istituto Nazionale delle Scienze Forensi.
Utilizzando badili e ruspe, i soccorritori scavano tra i detriti e il fango, un lavoro pericoloso su un terreno ardente, abbastanza caldo da sciogliere le suole delle scarpe anche un giorno dopo l’esplosione del vulcano, che ha provocato una pioggia di cenere, fumo e roccia fusa.
I corpi sono coperti da uno strato così spesso di cenere da aver assunto le sembianze di vere e proprie statue. I soccorritori stanno tentando di sfondare i tetti delle case sepolte dai detriti fino ai cornicioni alla ricerca di qualcuno intrappolato all’interno.
Alcuni residenti dichiarano di non aver mai saputo del pericolo fin quando non ne sono stati travolti e hanno criticato duramente le autorità. “Conred (Agenzia per i disastri, ndr) non ci ha mai detto di evacuare. Quando la lava era già qui, sono passati sui loro pick-up dicendo di evacuare, ma le auto non si sono fermate a prendere le persone”, sostiene un residente di El Rodeo.
Dall’Istituto di sismologia e vulcanologia del Paese fanno sapere che i flussi hanno raggiunto temperature di circa 700°C, bloccando le strade e incendiando le case. Mentre si trovavano in strada o nelle loro abitazioni, molte persone sono state colte di sorpresa dai flussi incandescenti, dalla cenere e dai gas vulcanici in grado di causare una rapida asfissia.
Le squadre di soccorso in elicottero sono riuscite ad estrarre almeno 10 persone vive dall’area. Sono oltre 3.000 le persone evacuate. La cenere del vulcano è caduta anche sulla capitale, Città del Guatemala, a circa 44 km di distanza. Case e strade sono ricoperte dalla cenere anche ad Antigua, famosa destinazione turistica.