Il vulcano Kilauea delle Hawaii sta distruggendo il territorio e le vite dei residenti con le sue esplosioni di cenere e la sua lava incandescente, ma allo stesso tempo sta aiutando gli scienziati a migliorare ciò che sappiamo sui vulcani. La buona notizia è che i vulcani svelano i loro segreti quando eruttano, il che significa che il Kilauea sta fornendo una miniera d’oro di informazioni.
Quando gli scienziati monitoravano i flussi di lava del vulcano nel 1955 e nel 1960, le attrezzature erano molto meno sofisticate. Con la nuova tecnologia, ora sono in grado di raccogliere e studiare enormi volumi di dati.
Dal 3 maggio, il vulcano Kilauea ha generato fontane di lava ed emesso cenere e rocce dalla sua vetta, distruggendo centinaia di case, interrompendo vie di comunicazione importanti e creando pericoli per la salute. Tecnicamente, è in eruzione dal 1983, ma la recente combinazione di terremoti ed esplosioni in cima con la lava che si fa strada in una nuova area a 20 km dalla vetta rappresenta un nuovo comportamento rispetto agli ultimi 35 anni, afferma il vulcanologo Erik Klemetti (Ohio’s Denison University).
Quello che sta succedendo ora è un po’ più simile al Kilauea di quasi un secolo fa. Nel 1924, le esplosioni indotte dal vapore in cima al vulcano sono durate per oltre due settimane. Gli scienziati stanno analizzando cosa ha causato questo cambiamento e se questa variazione del sistema di condotti del magma diventerà la nuova normalità.
I radar permettono di misurare l’altezza dei pennacchi di cenere dalla vetta che, insieme ai venti, è importante per stabilire la distanza che la cenere potrà coprire durante la sua ricaduta. Le altezze dei pennacchi di cenere sono anche un metro di misura dell’energia rilasciata e dell’intensità dell’esplosione. I ricercatori possono misurare anche il gas e determinare la sua composizione e il suo volume. Possono misurare l’aumento o la riduzione del suolo su una determinata area nel tempo, fino a singoli secondi, che suggerisce quando e dove il magma si sta concentrando nel sottosuolo.
Scoprire variazioni o correlazioni tra attività passate e presenti fornisce ulteriori informazioni su cosa accadrà. Può aiutare gli scienziati a comprendere i flussi di lava del passato, anticipare cosa potrebbe accadere dopo e individuare segni o modelli prima di un’eruzione. Ed è quello che è successo con le eruzioni alle Hawaii, in cui gli scienziati sono riusciti a mettere le persone in salvo sulla base di un lavoro di questo tipo.
Purtroppo non è sempre così facile, né sempre possibile. La natura può essere imprevedibile e lo dimostra l’eruzione in Guatemala del 3 giugno, in cui il vulcano de Fuego ha emesso un mix incandescente di gas, roccia e altro materiale, che ha acquisito una velocità incredibile lungo le pendici, inondando interi villaggi e uccidendo centinaia di persone.
Le eruzioni vulcaniche si verificano frequentemente: sono circa 60 all’anno nel mondo. Dopo l’eruzione del 1924, il Kilauea è entrato in un decennio di attività minima, seguito da 18 anni di quiescenza. Gli esperti sostengono che ora il Kilauea potrebbe andare incontro ad anni, se non addirittura decenni, di scarsa o zero attività. Al momento, gli scienziati sentono l’enorme responsabilità di apprendere il più possibile da uno dei vulcani più attivi del mondo.