Coldiretti: il Pil cala solo in agricoltura, pesa il “clima pazzo”

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L’agricoltura è l’unico settore a fare registrare un calo congiunturale del valore aggiunto a pesare e tra l’altro il clima impazzito che ha avuto effetti devastanti nelle campagne dove ha provocato danni per oltre mezzo miliardo dall’inizio dell’anno. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti divulgata in occasione della diffusione dei dati Istat sulla stima preliminare del Pil nel secondo trimestre. Nubifragi, trombe d’aria, bombe d’acqua e grandinate si sono abbattuti a macchia di leopardo sul territorio con coltivazioni distrutte, alberi abbattuti e aziende allagate, ma anche corsi d’acqua esondati, frane e smottamenti. Sono gli effetti – continua la Coldiretti – dei cambiamenti climatici in atto che si manifestano con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo. Preoccupano però – conclude Coldiretti – anche i pesanti squilibri di filiera della distribuzione del valore lungo la filiera evidenziati dal rapporto Ismea a danno degli agricoltori, su 100 euro di spesa in prodotti agroalimentari freschi come frutta e verdura solo 22 euro arrivano al produttore agricolo ma il valore scende addirittura a 2 euro nel caso di quelli trasformati dal pane ai salumi.

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