Marte, che in questo periodo gode di ottima osservabilità (è in opposizione al Sole), nelle scorse settimane è stato al centro dell’attenzione degli astronomi e appassionati per la violenta tempesta di sabbia che lo ha avvolto: ora, le sue dune “fantasma” sono state studiate in dettaglio grazie ai satelliti che gli orbitano attorno, che hanno fotografato oltre 700 depressioni del suolo a forma di mezzaluna simili a quelle scoperte sulla Terra nel 2016. Si trovano nelle aree chiamate Noctis Labyrinthus e Hellas Planitia e risalgono a circa 4 miliardi di anni fa: tali strutture sono state studiate da un team dell’Università di Washington e i risultati sono stati descritti su “Journal of Geophysical Research: Planets”.
Le dune “fantasma” sono le impronte di antiche strutture che nel corso del tempo possono migrare sospinte dal vento, a volte fondendosi, a volte generando nuove dune. Il Pianeta Rosso, infatti, al tempo in cui le dune si sono formate, aveva un aspetto molto diverso rispetto a quello odierno: sulla sua superficie erano presenti acqua e lava vulcanica, che hanno ricoperto le dune, a poco a poco erose, lasciando delle impronte in negativo, depressioni nel suolo a forma di mezzaluna, osservabili ancora oggi.
Studiare queste formazioni può aiutare a comprendere com’è cambiato il pianeta e la sua storia climatica.