Una ricerca pubblicata sull’International Journal of Drug Policy, ripreso da Nature online, ha rilevato un boom di farmaci usati in modo improprio per potenziare l’attenzione, lo studio o le prestazioni sul lavoro: secondo un sondaggio condotto su decine di migliaia di persone in 15 nazioni nel mondo, il 14% ha dichiarato di aver utilizzato “smart drug“, o “‘droghe intelligenti” almeno una volta nei 12 mesi precedenti nel 2017, rispetto al 5% del 2015, con una crescita del 9% in due anni.
Boom soprattutto in Europa: 13% in Francia e il 18% nel Regno Unito.