Rimbalza ormai da due giorni su tutti i giornali la notizia del ritiro di Vincenzo Nibali dal Tour de France a causa della frattura della decima vertebra toracica dopo una caduta che ha dell’assurdo di cui è responsabile un tifoso. Del comportamento poco corretto degli spettatori francesi si è già discusso in lungo e in largo, ma forse non ci si è soffermati abbastanza su un altro aspetto molto importante. La frattura di una vertebra non è certo un gioco o uno scherzo e il fatto che poi Nibali sia riuscito a percorrere oltre 4 km fino al traguardo, recuperando 1 minuto di svantaggio agli avversari, ha dell’incredibile.
Quello che dovrebbe far riflettere di più, però, è l’intervento del tifoso che, dopo la caduta, lo solleva di peso da terra per farlo salire di nuovo in sella. E che dire del fatto che poi il ciclista siciliano sia stato trasportato in ospedale in auto? Tutte manovre azzardate e pericolosissime, che avrebbero potuto avere gravi conseguenze sullo “Squalo dello Stretto”. Ecco quali.
Quando da una caduta o un incidente ne consegue una frattura vertebrale è fondamentale l’intervento di paramedici e soccorritori. Il protocollo di routine prevede l’immobilizzazione spinale per i pazienti con ferite traumatiche importanti e per i pazienti per i quali non è chiaro il meccanismo dell’incidente.
Naturalmente, i soccorritori si concentreranno prima sulle ferite vertebrali cervicali e applicheranno un dispositivo di immobilizzazione cervicale, solitamente un collare cervicale in plastica rigida. Useranno una tecnica di log-roll per trasferire il paziente su una tavola spinale, che impedisce i movimenti non necessari e assicura un trasporto tranquillo.
Anche i pazienti che non hanno eccessivo dolore o deficit neurologici vengono trasportati in questo modo. L’obiettivo dei protocolli di immobilizzazione spinale è proprio quello di evitare ferite durante il trasporto e durante la fase preospedaliera. Nibali non solo è stato sollevato in maniera brusca e per niente sicura, ma si è anche subito un viaggio di 70 km in auto verso l’ospedale, viaggio in cui le sollecitazioni non saranno di certo mancate.
Tra le complicazioni più gravi delle fratture vertebrali toraciche, vi sono quelle a livello neurologico. Se la frattura fa sì che parte del corpo vertebrale faccia pressione sul midollo spinale, i nervi ne risentiranno. C’è dello spazio tra il midollo e i lati del canale spinale. Questo spazio può essere ridotto se frammenti del corpo vertebrale rotto raggiungono il canale spinale. Se qualcosa comincia a restringere il canale spinale, il rischio di irritazione e gravi ferite al midollo o ai nervi aumenta. Un danno maggiore alla decima vertebra toracica, nel peggiore dei casi, potrebbe portare il paziente a perdere l’uso della parte inferiore del corpo (paraplegia).
Lo stesso Nibali, sull’azione dello spettatore, ha sottolineato che se la sua frattura fosse stata qualcosa di più grave, “avrebbe fatto più male che bene”. Quindi, meglio lasciar fare a chi è del mestiere in situazioni del genere e non prendere iniziative che potrebbero costare caro alle persone infortunate.