In Europa ogni estate il caldo alimenta gravissimi incendi. Al momento la situazione è critica in Grecia.
Ecco una panoramica dei roghi più gravi nel corso dell’ultimo secolo.
– Portogallo: 74 persone sono morte nell’incendio più letale nella storia del Paese nel giugno 2017. Il fuoco è divampato per cinque giorni nella regione centrale di Leiria, al culmine di un’ondata di caldo estivo. Molte delle vittime sono morte nelle loro automobili mentre cercavano di scappare.
Nel 2003 il Paese aveva registrato 20 morti e visto bruciare 4.250 chilometri quadrati di superficie tra luglio e settembre.
Nel 1966, un incendio nella foresta di Sintra, a ovest di Lisbona, aveva ucciso 25 soldati che stavano lottando contro le fiamme;
– Siberia: ad aprile 2015 ben 34 persone sono morte nella regione sudorientale della Khakassia, in un incendio che ha ucciso anche centinaia di bovini e migliaia di pecore. Le fiamme, che arrivarono fino alla Mongolia e al confine con la Cina, hanno distrutto 2mila case e 10mila chilometri quadrati di terreni. Nel 2010, vaste aree della Russia occidentale sono state devastate dalle fiamme per settimane a causa di un’ondata di caldo e una siccità senza precedenti.
Tra luglio e agosto del 2010 in cenere 10mila chilometri quadrati di foresta, torbiere e sterpaglie, con interi villaggi distrutti;
– Grecia: ad agosto 2007 il Paese è stato colpito da violenti incendi durante i quali sono morte 77 persone. Distrutti oltre 2.500 chilometri quadrati di terreni nel Peloponneso meridionale e nell’isola di Eubea, a nord-est di Atene;
– Francia: nell’agosto del 1948 ben 93 persone sono morte nella regione del Landes sudoccidentale.