Una colonna di fumo nero si è alzata su Civitavecchia questa mattina a seguito di un grosso incendio divampato all’interno di un autodemolitore deposito di container con veicoli demoliti e pronti per essere trasportati via mare: sul posto sono intervenute squadre del comando dei i vigili del fuoco di Roma con 10 autobotti e il personale del Nbcr, per valutare il rischio ambientale.
Arpa Lazio rende noto che “il personale dell’Agenzia regionale è stato attivato su richiesta prima di tutto della Regione Lazio e del Comune di Civitavecchia intorno alle ore 9 di questa mattina. Immediatamente Arpa Lazio ha allestito una squadra di tecnici che, dotata di strumentazione per campionamenti in campo, si è recata sul sito. Nella mattinata i tecnici di Arpa Lazio hanno completato l’installazione di un campionatore per PM10 nell’area industriale a circa 400 metri di distanza dal sito dell’incendio“. “Il campionatore, oltre a fornire nei giorni successi dati puntuali del valore giornaliero del PM10, fornirà anche campioni per le successive eventuali determinazione di inquinanti organici (IPA, Diossine) che inorganici (metalli) – prosegue l’Arpa Lazio – Il personale addetto alla rete di qualità dell’aria della sede di Roma ha nel frattempo provveduto ad una elaborazione in tempo reale dei dati raccolti dalle numerose stazioni di misura della qualità dell’aria ubicate nell’area di Civitavecchia. I dati orari delle centraline hanno evidenziato che i fumi del pennacchio dell’incendio nelle ore di massimo vigore non hanno interessato il centro abitato di Civitavecchia. Solo alle ore 10 la stazione fissa di Fiumaretta (ubicata tra l’incendio e il centro abitato) ha evidenziato un leggero incremento delle concentrazioni di SO2, che comunque è risultata sempre inferiore ai limiti di legge. I dati della centralina denominata Aurelia, che è ubicata a nord-est rispetto al luogo dell’incendio, hanno evidenziato un incremento delle concentrazioni degli ossidi d’azoto nelle ore dell’incendio (valori comunque inferiori ai limiti), confermando che il pennacchio si è diretto in quella direzione e quindi lontano dal centro abitato. Arpa Lazio provvederà ad elaborare comunque un modello delle aree di massima ricaduta, per eventuali successivi campionamenti di suoli o essenze vegetali, a tutela della salute“.