Tre dipartimenti dell’Università di Cagliari coinvolti, 80 tra ingegneri, studenti e specializzandi in aula, un percorso di relazioni internazionali pluriennale, tre studenti con tesi di laurea maturate tra Mosul e il JPL della NASA: un insieme che mette in evidenza buone pratiche, temi innovativi, progetti di ricerca multidisciplinari e di rilievo planetario.
Il work shop tenutosi nei giorni scorsi nell’aula magna della facoltà di Ingegneria è stato il collante di un segmento di eccellenza dell’Università di Cagliari. Ai lavori ha partecipato anche l’Ordine degli ingegneri di Cagliari.
I lavori del work shop, curati, dai docenti Maria Cristina Porcu (Dimcm) e Augusto Montisci (Diee), con la collaborazione di Fabio Soccodato (Dicaar), hanno avuto per cornice il monitoraggio delle strutture civili terrestri con l’impiego di sistemi e tecnologie avanzate attraverso l’uso di satelliti controllati da remoto (Civil structures health monitoring using advanced satellite remote sensing techniques). Al workshop sono intervenuti Pedro Calderòn (Departamento de ingeniería de la construcción, Università di Valencia) e Pietro Milillo (ricercatore al Nasa Jet Propulsion Laboratory, California Institute of Technology – Pasadena, Los Angeles).
Il professor Calderon, esperto in monitoraggio strutturale con tecniche classiche ed innovative (fibre ottiche), si occupa di un possibile affiancamento delle tecniche di monitoraggio da remoto (con dati satellitari) a quelle più tradizionali da eseguire in loco. La collaborazione tra Pietro Milillo e Maria Cristina Porcu è nata su un tema di ricerca ambizioso: la possibilità di utilizzare dati satellitari radar ad apertura sintetica per il monitoraggio di fenomeni di interesse dell’ingegneria civile.