Continuano a rimanere avvolte nel mistero le reali condizioni di salute di Sergio Marchionne, che è ricoverato in “coma profondo” in una clinica di Zurigo in “condizioni irreversibili“, alla presenza dei familiari. I dirigenti del gruppo Fiat Chrysler continuano a parlare del manager che ha risollevato l’azienda con scelte coraggiose e lungimiranti come se fosse già morto, al passato. L’indiscrezione lanciata da Dagospia, secondo cui avrebbe avuto un tumore al polmone, non è stata confermata (ma al momento neanche smentita). Si moltiplicano le testimonianza di chi l’ha visto “stanco, gonfio e affaticato” negli ultimi tempi, e addirittura chi l’ha visto entrare nella clinica di Zurigo “letteralmente stremato e finiscamente sfinito“. Tutte testimonianze, però, che arrivano adesso, col senno di poi, e quindi lasciano qualche dubbio sulla veridicità delle stesse.
I fatti, invece, ci dicono che Marchionne è arrivato in clinica con il suo jet personale, non con l’eliambulanza, quindi l’intervento previsto alla spalla era concordato e non c’è stata alcuna urgenza. Inoltre 5 giorni dopo l’intervento aveva fissato alcuni appuntamenti di lavoro a cui era certo di poter partecipare. Fatti che comunque non smentiscono l’ipotesi di un tumore che richiedeva un intervento.
Altre indiscrezioni emerse dalle ultime ore e pubblicate su Repubblica svelano come secondo fonti vicine al manager in realtà qualcosa è andato storto proprio durante l’intervento alla spalla, probabilmente già al momento dell’anestesia. Un incidente che è stato subito molto grave. Adesso Marchionne è mantenuto in vita solo dalle macchine, praticamente senza speranze di potersi risvegliare e recuperare. Il motivo dell’intervento alla spalla non è chiaro: non è da escludere che un’indiscrezione non smentisca l’altra…
Il top manager è ricoverato nell’ospedale svizzero da oltre tre settimane dopo un’operazione alla spalla destra che si doveva risolvere con un breve periodo di convalescenza. Le sue condizioni si sono improvvisamente aggravate nei giorni scorsi, tanto che è stato accelerato il processo di transizione nel gruppo automobilistico.
Intanto nelle immagini a corredo dell’articolo le ultime immagini (foto Lapresse) di Marchionne, il 26 giugno quando ha consegnato una speciale Jeep Wrangler all’Arma dei carabinieri.