Con il grande caldo i consumi di gelato fanno registrare un balzo del 30% nella settimana piu’ bollente rispetto a quella precedente. E’ quanto stima la Coldiretti in riferimento all’impatto sugli acquisti provocato dal forte innalzamento delle temperature con il boom di coni e coppette in Italia che, con i suoi 660 milioni di litri nel 2017, è il primo produttore dell’Unione Europea. Un successo – sottolinea la Coldiretti – dovuto anche al consumo come pasto alternativo per gli italiani che hanno avuto l’opportunità di essere in viaggio o in gita al mare o nelle città d’arte. Ad essere preferito è di gran lunga il gelato artigianale nei gusti storici anche se – sottolinea la Coldiretti – cresce la tendenza nelle diverse gelaterie ad offrire “specialità della casa” che incontrano le attese dei diverse target di consumatori, tradizionale, esterofilo, naturalista, dietetico o a chilometri zero come i gelati con frutta e verdura locali ma anche con formaggi Dop o grandi vini. Il gelato – spiega la Coldiretti – è uno degli alimenti più amati dagli italiani che ne consumano oltre 6 chili all’anno pro capite, soprattutto nei quasi 40mila laboratori artigianali che utilizzano materie prime fresche che arrivano dal territorio: dalla frutta alle uova, dal latte alla panna. Tutto il comparto – precisa la Coldiretti – utilizza ogni anno 220mila tonnellate di latte, 64mila di zuccheri, 21mila di frutta fresca e 29mila di altre materie prime e va per questo sottolineata – rileva la Coldiretti – l’importanza della frutta e del latte freschi italiani nella preparazione del vero gelato dove purtroppo rischiano di prevalere surrogati di bassa qualità. Un rischio che per fortuna non si corre nelle agrigelaterie, protagoniste di un vero e proprio boom negli ultimi anni e che – rileva la Coldiretti – garantiscono la provenienza della materia prima dalla stalla alla coppetta con gusti che vanno dal latte di asina a quello di capra fino alla bufala. La produzione del gelato nel mondo ha oltre 500 anni di storia – continua la Coldiretti – con le prime notizie che risalgono alla metà del XVI secolo nella corte medicea di Firenze con l’introduzione stabile di sorbetti e cremolati nell’ambito di feste e banchetti, anche se fu il successo dell’export in Francia a fare da moltiplicatore globale con il debutto ufficiale in terra americana: con l’apertura della prima gelateria a New York nel 1770 grazie all’imprenditore genovese Giovanni Bosio. Da allora – conclude la Coldiretti – la corsa del gelato non si è più fermata.