“L’evento drammatico che ha causato i 10 morti del Torrente Raganello ha inferto uno dei dolori piu’ lancinanti alla mia esistenza e dato un senso ancor piu’ profondo alla passione a cui dedico gran parte della mia vita, la protezione civile”: lo scrive in una lettera aperta ai sindaci calabresi il direttore della Protezione civile della Regione Calabria Carlo Tansi, in riferimento alla tragedia delle Gole del Raganello dove lunedì scorso sono morte 10 persone. “Questa esperienza da una parte mi ha insegnato quanto sia vitale il sistema d’allertamento regionale per la sicurezza di 2 milioni di Calabresi, e dall’altra mi ha gettato in un profondo sconforto nel vedere voi Sindaci della Calabria schiacciati da responsabilita’, attribuitevi da leggi nazionali per il ruolo istituzionale che rivestite, senza strumenti per poter fronteggiare le emergenze di una delle regioni al mondo piu’ esposte alle calamita’ naturali“. “Nella speranza che il governo centrale, attraverso leggi ‘ad hoc’, possa garantire a voi sindaci le risorse umane ed economiche per fronteggiare le calamita’ naturali o rivisitare profondamente certe leggi in materia io continuero’ a stare con tutte le mie energie dalla vostra parte, non solo continuando a rispondere dal mio cellulare personale ad ogni vostra chiamata d’emergenza 24 ore su 24 tutti i giorni dell’anno, e a scappare verso i vostri luoghi immediatamente, anche il giorno di Natale, quando la terra frana o brucia e mette a rischio la vita della gente, ma anche per condividere il vostro profondo senso di solitudine e del dovere“. “Grazie Sindaci per tutto cio’ che fate per il sistema di protezione civile e per la sicurezza di tutti noi calabresi“.