Meduse: ecco alcuni miti da sfatare e cosa fare per alleviare davvero il dolore del loro contatto

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La lista dei miti sulle meduse si può definire infinita: dall’idea di urinare sopra le ferite a quella secondo cui stanno conquistando gli oceani, può essere difficile distinguere la verità dall’invenzione. Allen Collins, zoologo della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), spiega esattamente cosa è vero e cosa è falso su queste piccole ma pericolose creature e cosa fare o non fare se si viene sfiorati da una di esse.

Esistono numerose idee sbagliate riguardo le meduse e quella che piace meno al Dott. Collins è l’idea secondo cui attaccano. “Non attaccano affatto”, spiega Collins. Se una medusa entra in contatto con una persona all’interno del suo stesso habitat, il contatto è accidentale. In altre parole, le meduse non cercano di attaccare gli umani.

Secondo Collins, l’idea sbagliata più comune è quella di urinare sopra l’ustione per alleviarla. “In realtà è stato testato e non è particolarmente d’aiuto. È leggermente acida”, aggiunge Collins.

meduseNonostante la credenza comune, è possibile essere “colpiti” da una medusa che è finita a riva. Collins afferma che questo è possibile perché, anche se una medusa è morta da poco tempo, le capsule urticanti possono essere ancora attive e penetrare nella pelle. Queste capsule possono restare attive per un giorno, o anche più, dopo la morte della medusa.

Collins ha anche citato l’idea secondo cui le meduse starebbero invadendo gli oceani a causa dell’attività umana. “Non siamo davvero a conoscenza del fatto che questo sia un fenomeno globale in questo momento. Anche se alcune specie, a causa del loro ciclo di vita e della loro ecologia, traggono vantaggio dalle alterazioni che l’uomo sta procurando all’ambiente, ci sono molte altre specie di meduse che non sono state quasi mai riscontrate, quindi sono estremamente rare”. Questi cambiamenti ambientali sono causati dalla pesca intensiva di alcune specie, dalle strutture realizzate dall’uomo e dagli agenti inquinanti che si riversano nell’acqua, ha spiegato Collins.

Cosa fare se si entra in contatto con una medusa

meduseSe si ha un incontro ravvicinato con una medusa, la prima cosa da fare, secondo Collins, è controllare se un tentacolo ha aderito alla pelle. Se è così, bisogna rimuoverlo con delle pinzette. “Il tentacolo della medusa ha ancora molte capsule urticanti, che possono continuare ad infiammarsi”, spiega Collins. In nessun caso l’area deve essere sfregata, perché può far infiammare queste capsule che, a loro volta, rilasciano più veleno nel corpo, aggiunge. Applicare dell’aceto è l’opzione migliore. Tuttavia, se il dolore continua dovrete trattare il veleno che il corpo ha già ricevuto. Secondo i dottori della Mayo Clinic, si dovrebbe applicare acqua calda, ma non bollente, tra 43 e 45°C sull’area interessata. Evitare l’acqua di mare e non applicare alcol.

È bene ricordare che non tutte le meduse sono uguali, quindi non tutti gli effetti da esse provocate sono uguali. Alcune sono molto più potenti e pericolose. Gli effetti del loro veleno possono andare dal lieve al pericolo di vita, ma solitamente includono dolore immediato che può durare fino a 15-20 minuti.

Ci sono molte informazioni contrastanti su cosa fare quando si entra in contatto con una medusa, ma gli esperti hanno pubblicato uno studio sulla rivista scientifica MDPI che sostiene che il miglior modo per affrontare questa situazione consiste nello sciacquare la ferita con l’aceto per rimuovere ogni capsula dalla pelle e poi immergere l’area colpita nell’acqua calda per 45 minuti.

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