Sarzana: gli scienziati ospiti della XV edizione del Festival della Mente parlano di comunità

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Accettare e includere gli altri è un bene per la comunità: l’evoluzione di Homo sapiens caratterizzata dallo sviluppo di strategie di reciprocità ne ha assicurato il successo nella competizione con altre specie. Al contrario disuguaglianza ed esclusione sono in grado di marcare il genoma e di aumentare l’incidenza di gravi malattie, determinando gravi conflitti nella società e alti costi sanitari. Così gli scienziati Carlo Alberto Redi e Manuela Monti nell’ambito della XV edizione del Festival della Mente di Sarzana spiegano perché l’educazione alla cultura del dono e all’altruismo garantiscano lo sviluppo di una nuova democrazia, quella cognitiva.
L’incontro Comunità e DNA si terrà venerdì 31 agosto alle 19 al Campus I.I.S. Parentucelli-Arzelà di Sarzana.
Carlo Alberto Redi è professore ordinario di Zoologia all’Università di Pavia e svolge ricerche di genomica funzionale e riprogrammazione genetica.
Manuela Monti è dottore di ricerca in Bioingegneria e bioinformatica medica e insegna Biologia delle cellule staminali all’Istituto Universitario di Studi Superiori di Pavia.
Anche lo scienziato Cristiano Galbiati parlerà di comunità, in particolare della sua: un’intera comunità di fisici alle prese con la costruzione di strumenti di precisione per catturare i segnali della materia oscura nei laboratori del Gran Sasso dove nascerà DarkSide, uno dei programmi più avanzati al mondo per la ricerca della materia oscura. Il suo incontro, Gli Argonauti alla ricerca della materia oscura, si terrà sabato 1 settembre alle 12 al Canale Lunense a Sarzana.
Cristiano Galbiati è dottore di ricerca in Fisica all’Università di Milano, full professor al Physics Department della Princeton University e professore ordinario di Particle Astrophysics presso il Gran Sasso Science Institute. A fine agosto esce il suo saggio Le entità oscure. Viaggio ai limiti dell’Universo (Feltrinelli).
E poi vi è la comunità formata da coloro che nell’Antica Grecia erano gli “inclini ad apprendere” e che noi oggi conosciamo come “matematici”: Storie dalla Torre di Babele è la conversazione a due voci che i matematici Gabriele Lolli e Marco LiCalzi terranno domenica 2 settembre alle 19 al Campus I.I.S. Parentucelli-Arzelà di Sarzana, per raccontare l’esistenza di un popolo che possiede una lingua universale e che accumula conoscenze che restano vere per sempre.
Gabriele Lolli ha insegnato Logica matematica in diverse sedi ed è stato professore di Filosofia della matematica alla Scuola Normale Superiore di Pisa. L’ultimo suo libro è Matematica come narrazione (Il Mulino, 2018).
Marco LiCalzi è ordinario di Metodi matematici per l’economia all’Università Ca’ Foscari Venezia. Ha conseguito il PhD in Decision Sciences presso la Stanford University. Nel 2016 ha pubblicato La matematica dell’incertezza (Il Mulino, 2016).

Una forma di comunità può anche essere virtuale, come quella che non conosce barriere geografiche e che – come sostiene l’informatico Dino Pedreschi, uno dei pionieri della Data Science – è riflessa nei Big Data. Domenica 2 settembre alle 15 al Canale Lunense di Sarzana Pedreschi rifletterà sull’impatto della scienza dei dati sulla società contemporanea nell’incontro Comunità virtuali: la società riflessa nei Big Data.
La società moderna è per molti aspetti simile alla rete neuronale del nostro cervello: siamo sempre più connessi e i link sono i responsabili della crescita di Internet, della velocità della comunicazione globale, del diffondersi di informazioni. I Big Data possono offrirci una nuova prospettiva di osservazione per misurare e prevedere disuguaglianze, innovazioni, diversità e intelligenza della comunità.
Dino Pedreschi è professore di informatica all’Università di Pisa. È uno dei fondatori dell’infrastruttura di ricerca europea SoBigData.eu, Social Mining & Big Data Ecosystem. Dirige il PhD in Data Science della Scuola Normale Superiore di Pisa.

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