Spazio, Rimini: alla scoperta di esopianeti, terre inesplorate, antico mistero della vita

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Camplus – primo provider di housing per studenti universitari in Italia – e Associazione Euresis – Associazione no profit che si occupa  della promozione e lo sviluppo della Cultura e del Lavoro Scientifico – organizzano al prossimo Meeting di Rimini la mostra “EXOPLANETS – Nuove terre inesplorate, l’antico mistero della vita”, dedicata al nuovo “fenomeno” dei “pianeti extrasolari” o “exoplanets” che non ruotano attorno al sole, ma ad altre stelle.  Al centro dell’area espositiva ci sono questi pianeti, ancora impossibili da esplorare per l’uomo a causa della loro lontananza, ma che potrebbero ospitare nuove forme di vita.

Dal 19 al 24 agosto I visitatori del Meeting avranno la possibilità di osservare da vicino meteoriti, exhibits forniti dall’ASI (Agenzia Spaziale Italiana), dall’INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica) e realizzati da studenti universitari e di scuola superiore, filmati, pannelli e immagini. L’area sarà fruibile liberamente grazie alla presenza di guide cui rivolgere domande e approfondire interrogativi.

La modalità di proposta della mostra fa tesoro dell’esperienza dello spazioWHAT (“What’s Human About Technology”) che negli ultimi due anni ha visto Camplus e Euresis realizzare al Meeting di Rimini uno spazio di approfondimento libero e di incontro con esponenti e testimoni del mondo che ruota attorno alla tecnologia (edizione 2016) e all’intelligenza artificiale (edizione 2017).

“Sono convinto che Exoplanets susciterà un forte interesse– commentaMaurizio Carvelli, CEO di Camplus – perché non è solo un’esposizione, ma un percorso capace di sollevare domande e riflessioni che appartengono alla natura umana più profonda, riguardanti l’immensità dell’universo nel quale viviamo, il mistero della sua creazione e il nostro ruolo di minuscoli attori al suo interno. La scoperta degli esopianeti è, quindi, molto più di un tassello nel progresso scientifico, è qualcosa che può parlare ai visitatori di loro stessi nel profondo, è proprio questo che considero il punto di forza di Exoplanets.”

Numerosi gli interrogativi che pone “Exoplanets”: a quali condizioni si possono realizzare altrove ambienti simili a quello terrestre? Se davvero qualche lontano pianeta ospitasse vita, di che vita si potrebbe trattare? Che impatto avrebbe, per noi e per il mondo intero, la notizia di una tale scoperta? È a partire da tali quesiti che nasce l’idea della mostra, organizzata all’interno di uno spazio di circa 900 mq diviso in due grandi sezioni: un teatro da 250 posti e uno spazio espositivo ospitante exhibits e contenuti scientifici raggruppati in tre aree tematiche con un approfondimenti su la detection degli esopianeti (dalle tecniche alle realizzazioni tecnologiche presenti e future come le riproduzioni delle sonde Philae e Exomars),la ricerca della vita nel cosmo (dallo studio dei meteoriti fino alle domande più profonde su cosa permetta l’emergere della vita) ei sistemi planetari con un exhibit didattico progettato e realizzato dagli studenti di Camplus.

La mostra allestita èdinamica e interattiva: sul palco giovani ricercatori italiani si alterneranno per introdurre i visitatori al tema degli exoplanets e conversare con la platea, affiancanti da presentazioni video e proiezioni di immagini astronomiche. Parte integrante dello spazio espositivo Exoplanets saranno i cicli di incontriideati da Camplus, che con i suoi tre servizi – College, Apartments e Guest – è oggi presente in 15 città italiane, eAssociazione Euresis, il cui scopo è dare la possibilità ai visitatori del Meeting di incontrare gli esperti.Sono previste due conferenze giornaliere, con relatori provenienti sia dal mondoaccademico, come i docenti delle Università di Bari, Pontificia Università Santa Croce e Università Nazionale Autonoma del Messico, che della ricerca astrofisica con contributi, tra gli altri, a cura dell’ASI (Agenzia Spaziale Italiana), del SETI Institute (Search for Extra-Terrestrial Intelligence), di EIE Group (aziendadi ingegneria che opera nei settori dell’astronomia, dell’astrofisica e della grande scienza), della Scuola di Ingegneria Aerospaziale di Roma.

Le tematiche trattate saranno di natura differente: dagli incontri più filosofici sul senso della vita, fino alla politica spaziale, senza trascurare le tecnologie di ricerca.

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