Si sta tanto parlando dell’Uragano Helene, in questi ultimi giorni, uno dei due cicloni che stanno spazzando le latitudini tropicali e subtropicali atlantiche. L’altro è Florence, più possente e che si sta accostando alla costa orientale statunitense. Ci sono altri due cicloni in Atlantico, Isaac e Joyce, ma decisamente meno potenti, tant’è che il primo si configura come tempesta tropicale, il secondo come tempesta subtropicale.
Dunque, dicevamo di Helene, il ciclone che in sede europea, per quanto meno intenso di Florence, sta facendo più notizia. Ciò perchè, intanto è il più orientale e settentrionale sviluppatosi nell’atlantico tropicale. Poi, e soprattutto, perchè il ciclone viene costretto a perseguire una rotta che punta verso Nord, imposta dalla circolazione oraria dell’anticiclone delle Azzorre, piuttosto in forma ed esteso, per di più in posizione un po’ più meridionale sulle medie latitudini oceaniche centro orientali. Rotta, quindi, che lo fa dirigere verso Nord/Nordest, anzichè verso ovest, come la circolazione inversa tropicale imporrebbe normalmente.
Insomma, una ennesima trottola oceanica, l’ultima fu nell’autunno scorso Ophelia, a intraprendere una traiettoria verso l’Europa.
Ma quanto è possente Helene, quando potrebbe raggiungere l’Europa e con che vigore?
Intanto parliamo un po’ dei suoi connotati. Nato intorno al 3/4 settembre come tempesta tropicale di fronte alle coste senegalesi, si è andato rafforzando man mano che ha preso il largo in Oceano, fino a divenire uragano cat. 2 tra il 6 settembre e ieri. Attualmente staziona a circa 2000 km dalle coste meridionali marocchine e dalla isole Canarie ed è stato declassato a categoria 1, con venti mediamente sui 60 nodi, ossia circa 110 km/h, ma raffiche fino a 150 km/h, aspetto questo che lo cataloga ancora in categoria 1 .
Come visibile dall’immagine a corredo dell’articolo, dalla mezzanotte di oggi e per i prossimi 5 giorni, ossia fino al 18 settembre, Helene si muoverà in una traiettoria verso Nord e poi Nordest, attraversando le isole Azzorre, dove potrebbe creare i danni maggiori con venti tra 90 e 120 km/h, e poi piegando verso l’Irlanda. Man mano che si sposterà verso Nord, troverà una superficie marina sempre meno calda, per cui continuerà a perdere potenza.
Allo stato attuale dei calcoli stimiamo che già dalle prossime ore, Helene dovrebe essere ulteriormente declassato, fino ad attestarsi con venti sui 100 km/h di media, raffiche al più fino a 120 km/h, ma in questo caso diverrebbe tempesta subtropicale.
Sempre in base ai calcoli attuali, per Lunedì 18 settembre, la oramai tempesta è prevista approssimarsi all’Irlanda, al Sudovest del Regno Unito e magari sfiorando, ma con ventilazione marginale, senza alcun altro effetto, anche il Nordovest della Francia e della Spagna. L’intensità, entro Luned’ 18, è prevista diminuire ulteriormente, con venti tra 70/80 e 100 km/h.
Insomma, all’impatto con le coste occidentali europee, peraltro su una porzione circoscritta, il suo potenziale di rischio sarebbe abbastanza contenuto. Naturalmente vanno considerate, appunto per martedì 18 settembre, i rischi connessi comunque a una tempesta subtropicale di un certo rilievo, quindi piogge abbondati e a carattere di nubifragio sull’Irlanda, specie centro occidentale e meridionale, e mareggiate significative sulle coste delle medesime aree, con onde fino a 9/10 m. I dati relativi al ciclone sono parziali e provvisori circa il landfall ( impatto con la terraferma ) che avverrà tra 5 giorni, per cui è ovvio che continueremo a monitorare l’evoluzione di Helene, tenendovi puntualmente aggiornati con le nostre rubriche sul meteo estero.