“L’istituto superiore della sanità ha stimato che circa il 10% dei decessi per tumore polmonare siano attribuibili al radon. Attualmente l’Italia non ha recepito la Direttiva 2013/59/Euratom e dal febbraio 2018 si trova in condizione di infrazione. Occorre quindi porre attenzione ad un problema geologico poco conosciuto ma che ha importanti conseguenze di tipo sanitario“: lo ha dichiarato Vincenzo Giovine, vicepresidente del Consiglio nazionale dei geologi. “Il radon è un gas radioattivo frutto del decadimento dell’uranio. Tale gas presente in natura e molto diffuso in Italia per la natura geologica del nostro Paese (concentrazioni medie di circa 80 bequerel al metro cubo contro i 40 del livello mondiale) tende ad accumularsi negli ambienti chiusi costituendo per coloro che sono sottoposti ad una lunga esposizione un potenziale rischio per la salute“.