Un mare tempestoso in chiaroscuro su cui volteggia un boomerang scintillante che sfreccia verso uno sfondo punteggiato di stelle. È con questo aspetto ‘fantasy’ che si è presentata all’obiettivo di Hubble la nebulosa Iras 05437+2502, ancora poco studiata nonostante sia nota da oltre trent’anni. La tenue nebulosa, che si trova nella costellazione del Toro vicino al piano centrale della Via Lattea, è stata scoperta nel 1983 da Iras (InfraRed Astronomical Satellite), il primo telescopio spaziale ad effettuare osservazioni astronomiche all’infrarosso; Iras, operativo da gennaio a novembre 1983, era frutto di una collaborazione tra Stati Uniti, Paesi Bassi e Inghilterra e diede un notevole contributo – riporta Global Science – nell’individuare quegli oggetti celesti che non erano visibili con i telescopi di terra.
Iras 05437+2502, che a differenza della maggior parte dei target di Hubble non è stata ancora analizzata in dettaglio, ad una prima occhiata si mostra come una zona di formazione stellare piuttosto isolata; la forma appariscente potrebbe derivare dall’effetto dell’intensa radiazione ultravioletta, causata da stelle giovani e brillanti. In particolare, secondo gli studiosi, la struttura luminosa ad arco che ricorda un boomerang potrebbe essere dovuta all’interazione tra una stella giovane e ‘velocista’ e una nube di gas e polveri. L’astro potrebbe essere stato scagliato via dal suo luogo di nascita, un giovane cluster lontano, e avrebbe viaggiato attraverso la nebulosa ad una velocità di 200mila chilometri orari e anche di più.
Il ritratto della nebulosa, realizzato da Hubble con il Wide Field Channel della Advanced Camera for Surveys utilizzando i filtri del giallo e del vicino infrarosso, è stato effettuato dal telescopio come parte di una mappatura ‘snapshot’: in una breve finestra temporale libera tra altre attività già pianificate, Hubble ha puntato il suo sguardo elettronico nello spazio senza sapere se e cosa avrebbe osservato e il fortunato esito è stata questa osservazione.